La Cancellieri si scusa, i partiti invece si dicono d’accordo sugli italiani comodini e mammoni

Al peggio non c’è mai fine diceva qualcuno, ma le ultime settimane hanno testimoniato incontrovertibilmente che prima eravamo governati da politici incapaci di avvertire le esigenze dei cittadini, ed ora siamo “comandati” da tecnici ancora più arrogantemente lontani dai sentimenti della popolazione, e sostenuti ovviamente dagli stessi politici di cui sopra.

Abbiamo dovuto sopportare frasi del tipo: “Il posto di lavoro fisso è monotono”,Il posto fisso è un’illusione del passato”, “Gli italiani vogliono il posto fisso e pure vicino alla madre”. Gaffe, dichiarazioni fuori dal Mondo, esclamazioni arroganti, in qualunque modo vogliamo definirle testimoniano comunque che siamo passati dalla padella alla brace (detto da chi, lo ammetto, in passato aveva guardato con fiducia ad una situazione che auspicavo segnasse un segnale di discontinuità significativa col passato).

Torniamo al contesto per raccontare di come oggi si siano sprecati gli attestati di stima e di solidarietà nei confronti del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, che aveva appunto definito gli italiani persone interessate al posto fisso, per di più vicino ai propri genitori e quindi al proprio luogo di residenza. Bonino (Radicali), Cicchitto (Pdl), Raisi (Fli) hanno giudicato ragionevoli le considerazioni del ministro, che nel frattempo invece si era scusata: “Ho usato una frase infelice, che è suonata come una mancanza di rispetto. Non era mia intenzione”.

Ed il Pd? Avevamo parlato di timidi segnali di risveglio in chiave popolare proprio ieri all’interno di questa testata giornalistica. Bersani però poche ore fa ha dichiarato che sta al tavolo Governo-Parti Sociali trovare un accordo sull’articolo 18, che loro auspicano e sul quale però non intervengono, pur disponendo all’interno del partito di proprie idee/proposte in proposito. Andiamo bene: adesso si che i lavoratori italiani possono stare “tranquilli”!

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