La Roma cade a Siena: decide Calaiò

Regolarità. Sembra una parola non inclusa nel vocabolario della Roma, nonostante il tecnico Luis Enrique l’abbia più volte pronunciata alla vigilia della sfida con il Siena. Il campo però, dice che c’è ancora molto da fare per raggiungere la continuità di risultati: i toscani vincono e non rischiano praticamente nulla, affogando sul nascere il bel gioco dei giallorossi.

Non ci sono De Rossi (squalificato) e Gago (infortunato); in mezzo al campo spazio a Viviani e Simplicio, mentre in avanti tocca ancora al trio Totti-Borini-Lamela. Sannino si affida invece ad un solido 4-4-2, pronto a trasformarsi in una difesa a cinque per bloccare le vie centrali; a sorreggere il peso dell’attacco ci sono Destro e Calaiò.

Di fatto la Roma non passa, intasata nel traffico della metà campo senese. Troppi errori portati dal pressing dei bianconeri, che riescono spesso a rubare palla nella trequarti romanista e riproporsi in avanti con pericolosità. Al 9′ Destro approfitta di un’incomprensione tra Juan e Stekelenburg provando il pallonetto, che si spegne sul fondo. Poco dopo c’è la gran giocata di Brienza, che smarca Calaiò dentro l’area, ma l’attaccante sciupa tutto chiudendo troppo il diagonale. I capitolini sono in grossa difficoltà nel proporsi, tanto che l’unica occasione del primo tempo è una bella punizione di Lamela, sventata da Pegolo. Il resto è solo dei padroni di casa, che potrebbero portarsi in vantaggio se Destro, a due passi dalla porta, non sparasse alto dopo una discesa spiazzante di Giorgi.
L’attaccante dell’Under 21 sbaglia ancora un gol non difficilissimo ad inizio ripresa calciando su Stekelenburg, ma si riscatta al 50′ provocando il fallo da rigore di Kjaer, appena subentrato a Juan: dal dischetto si presenta Calaiò e non sbaglia. Con il vantaggio acquisito, il Siena si chiude ancor di più, difendendosi senza troppi problemi neanche dopo gli ingressi in campo di Osvaldo (al ritorno dall’infortunio) e Bojan. Per la Roma solo possesso palla, ma troppo lento e scolastico per sperare di oltrepassare una simile muraglia, così neanche il tiro al volo di Borini nel finale riesce a cambiare le cose.

Sannino, con il suo calcio pragmatico e di sacrificio, porta così a casa tre punti preziosissimi che rilanciano i toscani a +5 dal terzultimo posto e con una partita ancora da recuperare. Serata decisamente storta per i ragazzi di Luis Enrique, capaci di vittorie fragorose (come il 4-0 sull’Inter) ma anche di momenti di involuzione generale: è questo il grande limite della squadra.

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