Scontri ad Atene: 120 feriti, 65 arrestati, 45 edifici bruciati

Dopo gli scontri di ieri, ad Atene è arrivato il momento di fare un bilancio dei danni. In seguito all’approvazione del piano austerità, nella notte la capitale greca è stata sconvolta da un’ondata di violente proteste. Le strade sono state letteralmente messe a ferro e fuoco. I manifestanti, fuori dal Parlamento e per le vie della città, hanno condotto dei durissimi scontri contro le forze dell’ordine.

Secondo le prime stime di questa mattina, i feriti sarebbero circa 120Sono 65 invece i manifestanti arrestati, ben 45 gli edifici bruciati. Numerosissimi anche i saccheggi nei negozi. Il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, ha dichiarato che alcuni manifestanti hanno tentato di fare irruzione nel municipio, ma sono stati respinti. Il primo cittadino della capitale ha dichiarato: «Una volta ancora, la città è stata usata come leva per provare a destabilizzare il Paese». Kaminis ha poi aggiunto: «I danni sono irreparabili». Danni non solo ad Atene: almeno altre sei città hanno subito la violenza delle proteste. I danni peggiori si sono verificati nella città di Volos, dove il palazzo comunale e una agenzia delle entrate sono stati incendiati.

Durissima è stato l’opposizione al piano anche da parte di alcuni membri del Parlamento, prima dell’esplosione della violenza per le strade. Il partito socialista ha dovuto espellere 22 suoi parlamentari, a causa del forte dissenso che hanno manifestato nel corso del dibattito che ha preceduto la votazione del piano. Il partito conservatore, per lo stesso motivo, ha espulso 21 dei suoi.

Nonostante l’approvazione, ritenuta una “condizione necessaria” dal ministro tedesco Roesler, l’applicazione del piano non sarà semplice. Lo dichiara proprio Lucas Papademos, il premier greco: “I tempi e l’effettiva implementazione del programma non saranno semplici”.

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