Liberalizzazioni: i partiti stanno con le lobbies, cercando di ammorbidirle ancora, ma Monti dice no!

Onestà intellettuale e maggior quantità possibile di obiettività di chi scrive, rendono doveroso dare a Monti quel che è di Monti, oltre che criticarlo quando, a mio parere purtroppo non di rado, sbaglia politicamente parlando, destinando sempre ai soliti poveracci i sacrifici più importanti della lotta alla crisi economica.

E’ di oggi la notizia che i partiti di questa nuova e composita maggioranza, ed in particolare il Pdl, stiano nelle commissioni parlamentari ammorbidendo i provvedimenti del Governo in tema di liberalizzazioni, già piuttosto soft di loro. Licenze dei tassisti (forse l’unica categoria ad avere le sue ragioni), ampliamento del numero delle farmacie, abolizione delle tariffe minime per i liberi professionisti, addirittura la separazione tra Eni e Snam, con tutti i risparmi che ne deriverebbero per i consumatori, sono ora in discussione.

Quando si tratta di aumentare le tasse ai soliti noti nessuno batte ciglio, ma quando si tratta di colpire le lobbies, di qualunque natura esse siano, banche, politici, liberi professionisti, finanzieri, ordini/caste ecc. ecc. alla fine ci si tira indietro. Aggettivare come vergognoso tutto ciò sarebbe troppo banale, per questo forse è meglio rispondere affidandoci direttamente alle parole del Premier Monti: “Abbiamo una responsabilità verso l’opinione pubblica. Ci saranno alcune modifiche che verranno accolte, e non significano arretramento, e qualche altra modifica che non potremo accogliere e che non accoglieremo”. Parole sante!

Se davvero i partiti voteranno tra qualche settimana compatti per la riduzione dei diritti fondamentali dei lavoratori, come fanno invece ora a spaccarsi su delle norme che svantaggierebbero si qualche categoria, ma che porterebbero risparmi tangibili alla grande maggioranza della collettività, colpita negli ultimi anni da un aumento della tassazione insostenibile?

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