I Sindacati all’attacco: “Altro che articolo 18, si abbassino le tasse ai lavoratori!”

Le idee socio-economiche di questo Governo Tecnico, continuano in questi giorni a ricevere colpi ben assestati dalle notizie che arrivano dal resto d’Europa. L’ultima, quella sulle retribuzioni italiane tra le più basse in tutta Europa (la metà rispetto a Paesi come Germania ed Olanda, ma anche Irlanda e Spagna), riportano alla ribalta come il fatto di rendere più flessibile il mercato del lavoro sia l’ultimo dei problemi in questo momento.

Bonanni (Cisl) invita perciò senza mezze misure il Governo ad abbassare le tasse ai lavoratori (le differenze di retribuzione con gli altri Paesi Europei infatti si accentuerebbero ancora di più se si esaminassero gli stipendi netti e non lordi dei lavoratori), tramite i proventi derivanti dalla riforma delle pensioni, mentre la Camusso (Cgil) torna a sottolineare come l’articolo 18 non debba entrare nella riforma del lavoro, di fronte a ben altre urgenze.

Monti dal canto suo, solo 48 ore fa, ha deciso di non destinare neanche il tesoretto derivante dal recupero dall’evasione fiscale (idea già messa per iscritto da Tremonti nel precedente Governo) all’abbassamento delle tasse verso le classi più deboli, in attesa di poterne avere una stima precisa.

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