Fisco e tasse: pressione al 46% nel 2013

Nel 2013 in Italia la pressione fiscale raggiungerà il livello del 46%. Ad affermarlo ed a stimarlo è stata in data odierna la Confesercenti nel commentare i dati 2011 sul Pil italiano rilasciati dall’Istituto Nazionale di Statistica. Nel dettaglio l’Istat ha reso noto che nel 2011 il prodotto interno lordo nazionale è cresciuto di appena lo 0,4% a fronte di un rapporto tra il debito pubblico ed il Pil al 120,1% rispetto al 118,7% dell’anno precedente. Per questo secondo la Confesercenti è necessario mettere in atto politiche di riduzione coraggiosa della spesa pubblica piuttosto che, come s’è fatto, intervenire dal fronte fiscale mettendo in difficoltà le famiglie e le imprese e, di conseguenza, andando a generare sui consumi degli effetti depressivi.

La Confesercenti non vede inoltre di buon occhio l’intento di spostare la tassazione da quella diretta a quella indiretta visto che l’ultimo aumento dell’Iva non ha fatto di certo bene ai consumi. D’altronde i consumi in Italia continuano ad essere in sofferenza sia per il calo dei redditi, sia per effetto dell’aumento dei prezzi.

Dopo il lieve raffreddamento di gennaio, infatti, nello scorso mese di febbraio 2012, stando ai dati preliminari dell’Istat, il carovita è tornato a +3,3% trainato sia dall’aumento dei prezzi dei carburanti, sia dall’ennesima impennata del paniere dei beni acquistati con maggiore frequenza. Ecco perché secondo la Confesercenti, affinché l’Italia possa tirarsi fuori da questa situazione, non si può più agire dal fronte delle tasse anche in vista di nuove batoste rappresentate in primo luogo dall’Imu, la nuova imposta immobiliare con la quale è stata reintrodotta l’Ici sulla prima casa.

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