Pirellone: tangenti alla Lega, indagato Boni

Il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, è indagato per corruzione. L’inchiesta, condotta dalla procura di Milano rischia di scuotere fortemente il partito di Bossi, rimasto sotto schock dopo la diffusione della notizia, nella giornata di ieri. Le tangenti ammonterebbero a oltre un milione di euro. Oltre a Boni, è indagato anche Dario Ghezzi, il capo della sua segreteria. Oggi si parla già di dimissioni, ma Bossi è stato chiaro: «Ma chi siamo gli unici pirla che si dimettono dopo dieci minuti? Per ora restiamo al nostro posto».

Il giro di tangenti è importante e il procuratore aggiunto che sta seguendo il caso, Alfredo Robledo, ha dichiarato che la maggior parte di questi soldi sono stati usati per finanziare il partito. In procura, infatti, già si sta pensando di contestare agli indagati anche il reato di finanziamento illecito ai partiti. I due indagati, Boni e Ghezzi, hanno incassato queste tangenti nell’arco di due anni, dal 2008 al 2010, quando Boni era assessore regionale all’Edilizia e al Territorio.

“Vogliono sfasciarmi il partito, ma noi andiamo avanti”,”E chi se ne frega dei giudici..”; nonostante queste dichiarazioni a dir poco sprezzanti da parte del senatur Umberto Bossi, la Lega pare aver subito il colpo. Va ricordato che questo non è il primo caso di illecito commesso negli ultimi tempi da membri della Lega. Come ricorda oggi il quotidiano Il Giornale, solo 15 giorni fa il deputato Gianluca Pini è stato accusato dalla procura di Forlì di aver accettato 15 mila euro da un avvocato, che voleva assicurarsi di passare il concorso per notaio. Si ricordino anche le indagini sull’ex leghista Angelo Ciocca, molto vicino agli ambienti mafiosi del Nord, e su

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