La primavera è in arrivo, allora cosa c’è di meglio che conoscere i nuovi fiori e le nuove piante presenti in questo periodo? Vi avevo già parlato della nuova tendenza nel mondo del tè, ossia la preparazione degli infusi homemade. Scopriamo allora insieme la salvia, vi propongo un suo uso molto particolare e speciale!
La salvia si presenta ai nostri occhi con delle foglie molto particolari: sembrano piccole lance, lunghe e affusolate, e sono abbastanza spesse e dure. I fiori della salvia, di un colore che va dal blu al viola, compaiono generalmente in primavera, prediligendo il sole. La salvia si trova generalmente nelle zone mediterranee e negli orti coltivati mentre è molto difficile riconoscerla allo stato selvatico. Vive per circa 5 anni, trascorsi i quali muore ed è necessario ripiantarne una nuova.
La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari: il suo nome deriva infatti da “salvus” che significa “sano”. I Galli ritenevano che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che agisse efficacemente contro febbre e tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici. I Romani la consideravano una pianta sacra tanto che esisteva un rito per la raccolta di questa pianta, che spettava a pochi eletti, i quali dovevano addirittura indossare un abbigliamento particolare dopo aver compiuto sacrifici. I cinesi ritenevano che la salvia fosse in grado di “regalare” la longevità: nel XVII secolo, un cesto di foglie di salvia era scambiata dai mercanti olandesi con tre cesti di tè. Nella medicina popolare, già nel Medioevo, veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe difficili da rimarginare.
Il principio attivo della salvia si ricava dalle sue foglie, le quali sono raccolte nei mesi primaverili ed estivi. Le infiorescenze vengono messe ad essiccare in luoghi ombrosi e conservate in sacchetti di tela o carta. Per conservare le foglie fresche, esse vengono riposte in piccoli vasi di vetro al riparo della luce.
Quali componenti e proprietà per la salvia?
La salvia da bere o da mangiare
Le foglie della salvia vengono utilizzate in cucina fresche o essiccate per insaporire i cibi, ma quello che vorrei proporvi è l’uso delle foglie di salvia per preparare un infuso: una bevanda particolare dalle molteplici qualità. Il suo gusto è leggero, delicato e leggermente dolce. Per prepararlo, basta versare acqua bollente sulle foglie e lasciare che il liquido assuma un colore giallo paglierino. In abbinamento o in alternativa, consiglierei la preparazione delle frittelle alla salvia. Ecco cosa serve: una ventina di foglie di salvia grosse, 200gr. di farina, acqua minerale fredda, sale e olio. Per prepararle mescolare la pastella con la farina, l’acqua e poco sale. Lavare e asciugare delle foglie di salvia e quando l’olio è caldo, intingere le foglie nella pastella e friggerle. Sgocciolarle sulla carta assorbente e spolverare di sale. Servirle calde e fragranti accompagnate da vino bianco secco e fresco.
Importante è sottolineare che la salvia è controindicata per chi soffre di patologie nervose e va consumata con cautela da parte delle donne nel periodo di allattamento; inoltre occorre fare molta attenzione nel non farla entrare in contatto con recipienti di ferro. Da ricordare anche che l’olio essenziale risulta tossico per il sistema nervoso e può causare anche delle crisi epilettiche in piccolissime dosi. Come tisana, si può utilizzare solo per brevi periodi.
Infine due piccoli suggerimenti per una bellezza al naturale: come è noto molti dentifrici sono a base di salvia; in alternativi a questi ultimi si possono semplicemente strofinare i denti con una foglia fresca per ottenere un effetto sbiancante. Un infuso di salvia, inoltre, restituisce ai capelli il colore scuro e le lozioni preparate con la salvia detergono la pelle.