Lo champagne stappato dopo la vittoria nel derby non è stato ancora smaltito in casa Lazio. I biancocelesti steccano all’ennesima prova di maturità, venendo schiacciati da un Bologna che si conferma in ottima condizione ed accumula punti necessari alla salvezza.
Nella squadra di Reja pesano le tante assenze soprattutto in difesa, con Biava e Scaloni squalificati e gli infortunati Stankevicius, Konko e Radu. Recuperato in extremis Zauri, mentre in avanti il trio Gonzalez – Hernanes – Mauri supporta Klose. Nella squadra di Pioli non c’è Di Vaio, tenuto a riposo e sostituito da Acquafresca, mentre il giovane Krhin prende il posto dello squalificato Perez.
Inizio scoppiettante dei rossoblu che, dopo un tiro di Diamanti, respinto da Marchetti, passano in vantaggio all’11’: Portanova ci mette la zampa in mischia ma non esulta, non avendo mai nascosto la sua fede laziale. I biancocelesti sono in difficoltà e l’unico a provarci è Mauri, che si inserisce e cerca il palo lungo, trovando la deviazione miracolosa di Gillet. Il Bologna si chiude attentamente e riparte a velocità spaventosa, portandosi sul 2-0 al 28′ con Diamanti, che sfrutta un’uscita disperata di Marchetti per battere al volo con il sinistro. Il trequartista ex West Ham si era prodotto poco prima con un tentativo diretto dalla bandierina del corner, colpendo la traversa e tornerà protagonista anche nel finale del primo tempo, quando Matuzalem gli rifila una manata volontaria, inducendo l’arbitro Guida ad estrarre il rosso diretto.
La Lazio naufraga e si ridimensiona dopo la vittoria contro la Roma, che aveva portato tutto l’ambiente a credere nell’eventuale inserimento nella corsa scudetto. Passo falso che deve preoccupare Reja, che adesso sente sul collo il fiato di Napoli e Udinese, sebbene i bianconeri siano usciti sconfitti da Novara.





