Alimentazione e salute: l’infertilità maschile si cura a tavola

Ancora una volta l’alimentazione diventa un importante alleato della nostra salute, in questo caso parliamo di fertilità maschile.

Oggi, 19 marzo, è stato presentato in occasione della festa del papà il dodicesimo volume della collana I Quaderni del Ministero della Salute intitolato “Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura delle patologie andrologiche”.

Durante il convegno tenutosi presso l’Auditorium del Ministero della Salute, il Dott. Andrea Lenzi – andrologo direttore del dipartimento di fisiopatologia medica ed endocrinologia dell’Università La Sapienza di Roma – ha svelato in anteprima i risultati della ricerca in corso di svolgimento presso il laboratorio di semiologia del dipartimenti da lui diretto nell’ateneo romano.

La dieta equilibrata a base di frutta, verdura, cereali, pesce, antiossidanti ed amminoacidi migliora la qualità del liquido seminale; i chili di troppo insieme ad i dolci contribuiscono all’alterazione del potenziale riproduttivo. Entrando più nello specifico, pare infatti che la motilità e la fertilità degli spermatozoi sia legata all’apporto e al tipo di grassi consumati nei pasti, stesso discorso vale per i dolci e per i chili in eccesso; discorso opposto per frutta, verdura e gli altri alimenti menzionati che invece contribuirebbero ad una maggior concentrazione ed una maggior motilità degli spermatozoi.

Le statistiche dicono che il 10% delle coppie che hanno problemi di infertilità, ovvero circa il 20% sul totale, trovano la causa nel liquido seminale maschile; oltre ciò il Dott. Lenzi sottolinea l’importanza della prevenzione e della cura delle disfunzioni in campo andrologico.

I test sono stati condotti su un campione di 130 uomini con un’età di 33 anni studiandone le abitudini alimentari e i campioni di liquido seminale, la ricerca volgerà al termine entro il prossimo mese di maggio.

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