Prezzi benzina: il Fisco controlla le compagnie petrolifere

Il continuo aumento del prezzo della benzina ha insospettito il Fisco su possibili manovre speculative da parte delle compagnie petrolifere. Ed è proprio per questo motivo che la Guardia di Finanza, delegata dalla Procura della Repubblica di Varese, si è recata presso le sedi delle compagnie più importanti – a Roma, Genova, Milano – per controllare la loro operatività attraverso l’acquisizione di documenti vari.

Il prezzo della benzina ha infatti toccato quasi quota 1,90 euro e ciò, oltre ad impensierire i consumatori, fa sorgere alcuni dubbi riguardanti la liceità di questi continui aumenti. Si parla infatti di un rincaro di circa 43 centesimi al litro in un anno, con una spesa complessiva media per gli automobilisti di più di 500 euro all’anno. Questo discorso ovviamente è lo stesso anche per il gasolio, i cui prezzi si avvicinano molto a quelli della benzina.

Le fonti ufficiali pongono come causa dell’aumento dei prezzi del carburante, l’incremento della tassazione su di essi, che ricopre circa il 58% del prezzo della benzina, con un guadagno complessivo in un anno da parte dello Stato di quasi 10 miliardi di euro. In Italia infatti il costo del carburante è tra i più alti d’Europa, si conta attualmente una tassazione al litro di più di 1 euro. Il possibile aumento dell’Iva al 23% inoltre potrebbe far balzare il prezzo della benzina ancora più in alto. A denunciare tutto questo sono la Federconsumatori e l’Adusbef. Nei prossimi giorni si saprà se questi aumenti eccessivi sono dovuti, oltre che alle tasse, anche all’eccessiva speculazione delle compagnie petrolifere.

Intanto i consumatori – per risparmiare sul prezzo della benzina – non possono far altro che dosare l’utilizzo dell’automobile, per quanto sia possibile.

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