Generi alimentari: con la crisi non si butta via niente

La crisi finanziaria, economica ed occupazionale può portare, anzi sta portando a dei vantaggi non solo di natura monetaria, attraverso maggiori risparmi, ma anche di tipo etico ed ambientale. A metterlo in evidenza è stata la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, dopo il lungo weekend pasquale, citando il fatto che quella di non sprecare il cibo è diventata una scelta importante sotto ogni punto di vista in quanto una tonnellata di rifiuti organici genera oltre quattro tonnellate di anidride carbonica (CO2).

In base alle rilevazioni della Cia, anche per effetto della crisi a tavola gli italiani non buttano oramai via niente visto che sono diventati meno spreconi con la conseguenza che ben il 15% della spesa complessivamente effettuata in generi alimentari è stata “salvata” dopo Pasqua attraverso il “riciclo” degli avanzi a tavola. In accordo con quanto messo in risalto dalla Confederazione, il riciclo degli avanzi non consiste semplicemente nell’andare a riscaldare la minestra del giorno prima, ma nell’andare a creare dei veri e propri piatti nuovi aguzzando sia l’ingegno, sia la fantasia.

E così con la carne avanzata c’è spazio per lo spezzatino, per il cous-cous e/o per le classiche polpette, mentre con il pane raffermo è possibile sbizzarrirsi servendo in tavola delle gustose bruschette, la classica pappa al pomodoro oppure il pancotto. Allo stesso modo la cioccolata delle uova non consumate è buona, anzi buonissima per preparare i dolci, così come, sottolinea altresì la Confederazione Italiana Agricoltori, con le verdure rimaste i cuochi creativi possono puntare su zuppe, torte rustiche e brodo vegetale.

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