Napoli: ucciso dal cognato per un’eredità contesa

Ieri mattina, ad Afragola in provincia di Napoli, è stato ritrovato all’interno della sua automobile, il cadavere del cinquantenne incensurato Santo Amato. Dalle prime rilevazioni effettuate sul suo corpo, si è scoperto che la causa della morte è stata determinata da diversi colpi di pistola, di cui due al torace e all’addome, risultati fatali per l’uomo.

Dopo che i carabinieri di Casoria e del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, hanno provveduto ad ascoltare numerose testimonianze, comprese quelle della moglie e di altri familiari della vittima, nel preciso intento di ricostruire le sue ultime ore di vita, utili per risolvere il giallo, oggi si è finalmente giunti all’importante svolta che le forze dell’ordine attendevano.

Ora, l’assassino di Santo Amato ha un volto: quello del cognato Saverio Tufano, che è stato prontamente condotto in caserma per essere interrogato. Poche ore fa, l’uomo è così crollato confessando il terribile misfatto.

Tufano ha ammesso di avere ucciso Amato per un’eredità contesa, unico movente della sua folle azione delittuosa. Ripercorrendo la dinamica dell’omicidio, l’uomo racconta ai carabinieri, che durante una lite piuttosto accesa con la vittima, riguardante la destinazione di un immobile ricevuto come lascito, di cui era beneficiaria la moglie di Amato, si sarebbe infuriato a tal punto, da impugnare una pistola e sparare al povero parente.

Consapevole di voler dare libero sfogo alla propria crudele punizione, Tufano non ha esitato a scaricare sul cognato, ben cinque colpi d’arma da fuoco, con il sangue freddo e l’assoluta certezza di uccidere. Nel suo gesto sembra quindi ravvisarsi un vero e proprio odio represso, che soltanto il tempo e i sensi di colpa per l’atrocità commessa, potranno forse un giorno dissolvere.

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