Social network: “Science in Italy” – la ricerca scientifica italiana approda su Facebook

Dalla medicina all’ingegneria, dalla matematica all’archeologia, dall’economia all’energia, fino alla robotica. Questo e molto altro è “Science in Italy”, una nuova community di Facebook interamente dedicata alla diffusione della ricerca scientifica italiana. Nata da un’idea di Barbara Bernardini e Massimo Pizzo, “Science in Italy” si configura come uno spazio virtuale di scambio e confronto dove ricercatori e addetti ai lavori, grazie alle potenzialità dei social network, possono far sentire la propria voce parlando direttamente al grande pubblico.

Ispirata alla tradizione scientifica statunitense, dove la diffusione della ricerca è una prassi abituale e gli scienziati fanno a gara anche solo per vedere la propria foto sul giornalino del campus, “Science in Italy” ha per scopo primario quello di far emergere in modo esplosivo e diretto tutta la buona scienza prodotta e pubblicata dai ricercatori italiani. Un luogo di interazione per promuovere la ricerca verso tutti quelli che di scienza vorrebbero sapere di più, coinvolgendo pubblico, giornalisti, studenti, ma anche politici, decision makers e tutti quelli che twittano, postano e bloggano.

Il progetto si basa su alcune semplici regole. “Science in Italy” accoglie solo post tratti da pubblicazioni internazionali peer reviewed, l’unico filtro possibile tra la vera scienza e le chiacchiere da blog. Sulla pagina della community è possibile postare le proprie pubblicazioni più recenti e più interessanti. Seguendo il format proposto basta descrivere, in modo accattivante e in poche righe, il contenuto del lavoro in italiano e in inglese, fornendo la reference completa della pubblicazione originale.

In tempi di crisi e di tagli alla ricerca, “Science in Italy” rappresenta quindi un’opportunità imprescindibile per gli scienziati di oggi. Uno strumento innovativo per diffondere le proprie idee, contribuire a costruire il proprio successo personale e trovare risorse di sviluppo. Sfruttare la potenza di Facebook, il social network più grande del mondo, per proiettare i ricercatori e il sapere scientifico, dal mondo chiuso del sistema accademico a quello senza barriere della comunicazione.

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