Maltempo, crolla ponte in Toscana: tre morti

Tre vittime del maltempo in Toscana, nel grossetano: sono tecnici dell’Enel coinvolti con la loro vettura nel crollo del ponte sull’Albegna, nel comune di Manciano, avvenuto ieri sera. Morti che vanno ad aggiungersi ai due degli ultimi giorni: a Chiarone, un uomo è deceduto dopo che la sua macchina è stata travolta da un torrente in piena, mentre domenica notte a Ronchi un anziano è stato colto da infarto dopo essere sceso in cantina a controllare la situazione. Ma il conto della vittime potrebbe anche salire: è grave la donna di 73 anni travolta dall’acqua quando era a bordo di un’auto ad Orbetello, mentre nella campagne di Albinia sono ancora in corso le ricerche di tre persone che al momento risultano disperse.

La Toscana paga ancora un caro prezzo al maltempo: la regione è sommersa di acqua e fango e l’esercito è intervenuto per aiutare nei soccorso. La situazione è drammatica a Massa, Grosseto e in gran parte della Maremma. Il fiume Albegna è straripato, così come il torrente Elsa, mentre l’Ombrone ha raggiunto il massimo livello di guardia.

Una situazione davvero critica con centinaia di sfollati, strade interrotte e l’autostrada chiusa tra Valdichiana e Fabro in direzione sud per gli allagamenti. Problemi anche per la circolazione su ferro con la linea ferroviaria tirrenica ferma e i treni a lunga percorrenza che vengono deviati a Firenze. Circolazione ferma anche sulla Siena-Grosseto tra Monte Antico e Montepescali: nel tratto è stato istituito un collegamento con pullman.

La criticità è tale che la Toscana da sola non può farcela, come ha ammesso lo stesso presidente Rossi che ha chiesto l’aiuto del governo: “Ho invocato un incontro urgente con Monti, il governo non può lasciarci soli“. Chiede aiuto a tutta Italia anche il Comune di Massa: “Ci servono angeli del fango per aiutare la gente, presentatevi a Palazzo civico con stivali di gomma e pale”. Intanto la giunta regionale ha stanziato cinque milioni per le prime spese: saranno utilizzati per il ripristino di strade, ponti e argini distrutti. Ma per il ritorno alla normalità ci vorrà tempo e molti più soldi.

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