The Following, arriva su Sky e Mediaset la serie evento del 2013

La serie più attesa del 2013 è finalmente arrivata anche sugli schermi italiani. The Following ha debuttato ieri sera su Premium Play con l’episodio pilota, e dal 4 febbraio doppio appuntamento fisso in prima serata su Premium Crime con un episodio in italiano e uno in lingua originale con i sottotitoli, a sette giorni di distanza dalla messa in onda americana.

Ma non sarà solo la pay tv di Mediaset a trasmettere il poliziesco ideato da Kevin Williamson (Dawson’s Creek, Scream, The Vampire Diaries) che segna il debutto sul piccolo schermo di Kevin Bacon. Anche Sky, infatti, manderà in onda The Following: lunedì 4 febbraio il pilota, dal 12 febbraio tutti i martedì alle 21.10 su Sky Uno HD , sempre col format del doppio episodio.

Si tratta di un precedente importante per la televisione italiana. Perché mai si era verificata un’alleanza di questo tipo tra due emittenti, di fatto concorrenti nell’ accaparrarsi film e serie in esclusiva, che decidono invece di rendere fruibile agli spettatori – praticamente in contemporanea – lo stesso prodotto. La scelta probabilmente dipende molto dal clima di attesa che circonda una serie osannata quasi all’ unanimità dai critici d’oltreoceano e seguita al suo esordio americano lo scorso 21 gennaio da oltre 10 milioni di telespettatori. Ma cosa rende questo telefilm poliziesco così avvincente? In apparenza non molto, perché anche The Following ruota attorno al dualismo tra un rappresentante della legge, l’agente dell’Fbi Ryan Hardy (Kevin Bacon), e un criminale evaso di prigione, Joe Carrol (James Purefoy), arrestato da lui anni prima per l’uccisione di 14 studentesse in un campus della Virginia dove l’uomo insegnava letteratura. Dove la serie si distacca dall’ impianto classico di tanti altri crime è nell’ inserimento nella formula di una variabile affascinante e decisamente al passo coi tempi in cui viviamo: Internet.  Lo spietato serial killer è infatti un “Twitter addicted” che durante gli anni trascorsi dietro le sbarre è riuscito a crearsi una rete “virtuale” di assassini, tra i più pericolosi del paese, pronti a eseguire gli ordini del loro capo e a portare a termine la sua opera lasciata incompiuta. Per fermare la follia omicida di Carrol e della sua schiera di emuli, Hardy dovrà mettere da parte angosce personali e sensi di colpa facendosi coinvolgere in un estenuante gioco psicologico con l’assassino, la cui riuscita dipende solo dalla sua capacità di anticipare le sue mosse decifrando criptici tweet.

Ma l’operazione, nella quale il detective sarà affiancato dagli agenti Debra Parker (Annie Parisse) e il giovane Mike Weston (Shawn Ashmore), si rivelerà piuttosto difficile perché, come nella rete, nulla è come sembra e nessuno è chi realmente dice di essere. L’identità di ogni singolo personaggio diventa così qualcosa di indefinibile. Chiunque potrebbe essere in realtà  una pedina mossa dalle mani del perverso Carroll. Sin dal pilot insomma è abbastanza evidente cosa c’è da aspettarsi nelle quindici puntate previste per la prima stagione. Suspense, intrighi azione ma anche tanta violenza con scene macabre a dir poco scioccanti.

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