Elezioni 2013, l’ingovernabilità al Senato: tutti gli scenari possibili

Esito peggiore forse non poteva esserci: dalle elezioni politiche 2013 esce un’Italia spaccata in tre grandi blocchi (centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 Stelle) e un Parlamento dove solo alla Camera, grazie al premio alla coalizione che prende più voti, c’è una maggioranza certa. Il quadro che emerge al termine dello scrutinio disegna una situazione di estrema incertezza dove, se non si vorrà tornare subito al voto, sarà necessario trovare un accordo ‘strampalato’ tra Pd e Pdl o tra uno dei due schieramenti e Grillo, unico vincitore della tornata elettorale.

I SEGGI ALLA CAMERA– Con uno scarto di appena 140mila voti, il centrosinistra riesce a portare a casa il premio di maggioranza alla Camera dei Deputati: a Montecitorio quindi si ha una situazione delineata con la coalizione guidata da Bersani che può contare su 340 deputati contro i 124 del centrodestra, i 108 del Movimento 5 Stelle (primo partito) e i 45 della Lista di Mario Monti.

I SEGGI AL SENATO – Situazione decisamente più caotica al Senato: in attesa dei risultati degli italiani all’estero, il Pd ha la maggioranza relativa con 120 senatori, appena tre in più del centrodestra (117). A Palazzo Madama Grillo conquista 54 seggi, mentre Monti ne ha 18: con la quota per la maggioranza assoluta fissata a 158, soltanto un’alleanza Pd-Pdl o un’intesa che contempli uno dei due partiti e Grillo potrà governare.

GLI SCENARI – Ma cosa succederà adesso? La palla passa al presidente Napolitano che dovrà sciogliere una matassa davvero ingarbugliata. Nel prossimo mese i partiti, smaltiti gli strascichi post campagna elettorale, dovranno andare alla ricerca di un’intesa per formare un governo. Difficile vedere uno dei leader in campo (Bersani, Berlusconi, Monti) alla guida di un esecutivo di larga maggioranza, occorrerà una figura terza (Mario Draghi?), che riesca a calamitare il consenso di Pd e Pdl. Altrimenti, ma si parla di pura fantasia, si potrebbe vedere un tentativo di governo centrosinistra-Movimento 5 Stelle, anche se Grillo ha già bocciato qualsiasi tipo di alleanza.

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