Matteo Renzi non ce la fa più e sbotta. Stufo di stare seduto sulla riva del fiume è tornato a parlare, interpretando perfettamente lo stato d’animo che serpeggia in queste settimane nella maggior parte dei cittadini italiani, sia di destra che di sinistra.
Il Paese è allo stremo, i cittadini non ce la fanno più: ogni singolo giorno diverse aziende chiudono e centinaia di persone perdono il proprio lavoro (si parla di 500 nuovi disoccupati giorno), ed i politici sono ancora immobili, nonostante l’impegno di Napolitano per cercare di smuoverli.
Proprio sul Presidente della Repubblica ha oggi cominciato Renzi, dopo che alcuni del Pd avevano interpretato come dirette a lui le critiche di ieri del sindaco di Firenze: “Giorgio Napolitano è stato, in questi 7 anni, un’assoluta certezza per il Paese: meno male che c’è stato Napolitano. Dare la colpa della situazione di difficoltà al presidente della Repubblica è una barzelletta”. “Fate presto. Le soluzioni tecniche, se si vuole, si trovano, ma bisogna volerle e smettere di pensare ai destini dei leader politici, e pensare ai problemi del Paese”.
Il sindaco di Firenze è stato chiarissimo: “Potevo stare zitto ed aspettare la fine di Bersani”, ma non ha voluto, e con la gente distrutta dalle tasse e senza lavoro, reclama immediatamente un governo con Berlusconi o nuove elezioni subito, per dare comunque in tempi certi un Esecutivo al Paese.
E sulle continue umiliazioni offerte da Grillo a Bersani: “Se avessimo fatto ciò che dovevamo fare, Grillo non arrivava a doppia cifra. Noi non dobbiamo inseguire Grillo. Facciamo noi i tagli alla politica, aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti e poi vediamo chi insegue”. “Non dovevamo farci umiliare andando in streaming ad elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo dei 5 Stelle Lombardi, che ha dimostrato arroganza e tracotanza nei nostri confronti”. “Mi veniva da dire: Pierluigi, sei il leader del Pd, non farti umiliare così! Ho pensato a cosa doveva provare una volontaria che va a fare i tortellini alla festa dell’Unità: credo ci sia rimasta male nel vedere il suo leader trattato così, alla ricerca di un accordicchio politico”.
Ora al di là di come la si pensi, il Pd senza un’alleanza col Pdl non ha i numeri per governare, allora perchè Bersani e la vetusta classe dirigente del partito continuano con quest’immobilismo, nonostante una crisi economica drammatica?