Il discorso d’insediamento di Giorgio Napolitano: no elezioni e critiche durissime al Pd ed al M5S

Il neo Presidente della Repubblica ri-eletto Giorgio Napolitano ha da pochi istanti terminato il suo discorso d’insediamento e, come previsto, è andato giù durissimo con tutte le forze politiche, condannando però in maniera abbastanza chiara soprattutto il Movimento 5 Stelle ed il Pd, quest’ultimo chiaramente indicato come il soggetto maggiormente colpevole per non aver dato vita ad un governo in quasi 2 mesi di tempo.

Riassumendo, Giorgio Napolitano ha detto che le riforme istituzionali, a cominciare dalla riforma della legge elettorale, non possono essere più rinviate neanche di un secondo, la stessa cosa riguarda le riforme economiche, con lavoratori ed imprenditori che si tolgono la vita per la crisi economica, e le Imprese che chiudono.

Al Movimento 5 Stelle ha reso onore per aver interpretato in maniera profonda il disagio di tantissimi cittadini che chiedono il cambiamento, ma è stata chiaramente rimproverata loro in maniera netta il voler portare sulle piazze gli strumenti di cambiamento che invece dovrebbero utilizzare in Parlamento, legiferando norme che modifichino i vizi delle istituzioni e quelli del funzionamento della nostra economia.

Sul Pd, senza mai nominarlo, ma facendo chiaramente intendere che al partito di Bersani si stava rivolgendo, ha detto che non sono più tollerabili atteggiamenti che chiudano alla formazione di un nuovo governo, giustificandoli con le diversità politiche rispetto agli altri partiti.

Napolitano ha detto chiaramente di non aver accettato il re-incarico per accertare l’ingovernabilità politica del Paese e tornare alle elezioni, e quindi pretende che ora, come succede in tutti gli altri Paesi europei, si mettano insieme alleanze, anche tra forze politiche diversissime, per far uscire le istituzioni dallo stallo e, soprattutto, risolvere i problemi urgentissimi del Paese (crisi economica e disoccupazione galoppante non sono problemi di destra o di sinistra, sono problemi dell’Italia e degli italiani). In caso contrario, il Presidente della Repubblica è pronto a mostrare agli italiani l’irresponsabilità dei partiti politici.

Napolitano ha ricordato poi che (altra mazzata pesante nei confronti del Pd) nessuno ha vinto queste elezioni e non c’è tempo ulteriore da perdere oltre questi 2 mesi, per dar vita ad un Governo, senza il quale (riferendosi qui al Movimento 5 Stelle) non si può realizzare un’attività parlamentare efficace. Il Governo potrà partire con le indicazioni chiare e che tutti conoscevamo da tempo uscite fuori dal lavoro dei Saggi.

A fine discorso sono corsi a salutarlo Berlusconi, Schifani e Brunetta, e questo la dice tutta.

Noi invece in questa sede ci “limitiamo” a testimoniare che un uomo di sinistra da 70 anni e molto anziano (quasi 88 anni), ha avuto il coraggio di mostrare con imparzialità e duramente chi sono i responsabili principali degli ultimi 56 giorni di immobilismo, di fronte a milioni di persone che in Italia vivono in grosse difficoltà! Napolitano, questo ha detto, ora non vuole più applausi dai partiti, come successo oggi, ma fatti!

 

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