Affondo di Brunetta: “Imu abolita o il Pdl va via, le risorse si troveranno”

Stavolta sembra proprio di essere di fronte ad un ultimatum: “Se non ci sarà la cancellazione dell’Imu a partire da giugno e se non ci sarà la restituzione di quanto pagato nel 2012, non c’é più il governo”. Questa la frase inequivocabile di Renato Brunetta che sta facendo tremare il governo presieduto da Enrico Letta, a pochi giorni dalla sua nascita. Durante l’intervista a “Radio Anch’io”, su Radio Uno, il capogruppo del Pdl ha specificato che l’Esecutivo nel suo complesso va bene, ma ci sono dei precisi accordi fatti prima della sua formazione, accordi che non possono essere violati e le risorse per mantenerli “verranno trovate”.

“Nel 2008 avevamo tolto l’Ici sulla prima casa, quindi gli italiani dal 2008 al 2011 non avevano pagato tasse sulla casa in cui vivevano. Monti ha messo l’Imu, rafforzandola rispetto all’Ici, per cui gli italiani hanno dovuto sborsare più soldi. L’impegno di governo è quello di togliere questa tassa e di restituire quella pagata nel 2012″ ha concluso Brunetta.

Intanto, il fronte sindacale sembra piuttosto compatto nello schierarsi tendenzialmente contro gli annunci del governo. Per Susanna Camusso, la restituzione dell’Imu è sostanzialmente inutile, e le risorse vanno prese per “cominciare a costruire un po’ d’investimenti e un po’ di orizzonti, per sostegno e incentivo in particolare a ricerca e innovazione”. Per Raffaele Bonanni, invece, la priorità è tagliare le tasse a lavoratori, imprese e pensionati: “Se vogliono tagliare l’Imu perché non ne possono fare a meno, ci sono ad esempio anche i giovani. Quelli che a malapena riescono a comprarsi un appartamento a basso costo pagando mutui salati. Per loro si faccia un taglio dell’Imu, per chi ha solo una casa“.

La neo presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha oggi preso una posizione sulla questione, sostenendo che la legislazione sull’Imu è assolutamente “da rivedere” in quanto manca di equità: “Siamo tra i paesi europei con il più alto tasso di incidenza di tassazione, sia diretta che indiretta -ha dichiarato- e credo che il Governo deve mettersi a un tavolo serio con l’Europa e le categorie economiche per la semplificazione e la lotta alla burocrazia da un lato e, dall’altro, cercare di liberare cittadini e famiglie da ulteriori aggravi su alcuni beni come la prima casa“.

Anche tra i sindaci di centro-destra vi sono non poche perplessità. Secondo il primo cittadino di Varese, il leghista Attilio Fontana, il contraccolpo del rinvio del pagamento della prima rata dell’Imu sarebbe insostenibile per i Comuni: “Quella del nuovo presidente del Consiglio credo sia stata una dichiarazione quanto meno improvvida. L’Imu è una tassa odiosa, soprattutto sulla prima casa, ma non si può pretendere di rinviare il pagamento senza dire prima come si compenseranno i comuni per il mancato gettito”.

Posizione condivisa anche dal leader della Lega Nord, Roberto Maroni, che frena su tempi e modi dell’operazione, e fa il verso al governo, definendolo non delle larghe intese ma delle “larghe confusioni”: “E’ chiaro che l’Imu deve essere cancellata e non solo sulla prima casa ma non vanno penalizzati i Comuni e gli enti locali. Se cancelliamo l’Imu e insieme i trasferimenti ai Comuni non sarebbe una buona cosa”.

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