Nuovi raid di Israele contro la Siria: dopo gli attacchi avvenuti nella notte tra giovedì e venerdì, caccia israeliani hanno colpito obiettivi strategici a Damasco sabato notte. L’attacco ha avuto come obiettivo un impianto di ricerche militare sul monte Quasioun e dei depositi di armi dei reparti scelti del regime di Assad. Dopo una serie di voci incontrollate, la conferma del raid è stata data dalla tv nazionale siriana, mentre anche fonti anonime americane hanno parlato del nuovo attacco israeliano.
Come detto, i raid di Israele hanno riguardato obiettivi militari siriani: a finire sotto le bombe sono stati, secondo alcune frammentarie informazioni, il centro di ricerca a Jamraya (già attaccato lo scorso gennaio) e le basi dei migliori reparti del regime, la Quarta Divisione e la Guardia. L’emittente ‘Al Manar’ ha anche riportato la notizia dell’abbattimento di un caccia israeliano.
Ora si attende la reazione del regime di Assad che però è già impegnato nella lotta interna contro i ribelli: il raid messo a segno da Israele venerdì ha colpito e distrutto un carico di missili Fateh 110 proveniente dall’Iran e probabilmente destinati agli Hezbollah. Resta ora da vedere se il dittatore siriano deciderà di rispondere a Israele, pur consapevole che le forze a sua disposizione si sono notevolmente ridotte e non possono essere sottratte alla lotta interna contro i ribelli.
Il primo raid di Israele è stato commentato anche dal presidente degli Stati Uniti Barak Obama che ha sostenuto come il governo israeliano abbia tutto il diritto di difendersi da chi fornisce le armi agli Hezbollah. Dall’inizio dell’anno è la terza volta che Israele attacca la Siria.
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