A Napoli una via con 150 falsi invalidi: crimine o necessità?

Nella puntata di ieri del serale di Quinta Colonna su Rete4, un servizio è stato realizzato per presentare una via del quartiere Santa Lucia di Napoli, dove erano presenti ben 150 falsi invalidi. Un record imbarazzante, dal quale è partita un’animata discussione in studio.

Da quella ripartiamo per chiedere anche noi alle lettrici ed ai lettori di BlogLive un parere su una situazione purtroppo non isolata in Italia, ma anzi ricorrente specie in alcune zone maggiormente in difficoltà dal punto di vista economico.

Nel dettaglio la vicenda è questa: nel tempo una vera organizzazione criminale passava quasi casa per casa nel quartiere in questione per proporre il facile ottenimento di una falsa pensione d’invalidità, in cambio degli arretrati. La  truffa è stata presto scoperta, ma alcuni intervistati senza imbarazzi ed a viso scoperto hanno ribadito che rifarebbero tutto quello che hanno fatto se ne avessero una nuova occasione, perchè esso rappresenta l’unico strumento per sopravvivere, di fronte all’assenza di soldi e di lavoro.

Ora siamo tutti d’accordo sul fatto che i medici che hanno firmato i verbali ed i certificati falsi, insieme a tutta questa organizzazione, dovrebbero marcire in galera, ma le persone che hanno accettato la falsa invalidità come possiamo definirle? Ladri che rubano risorse allo Stato ed alle persone alle quali invece spetterebbero realmente quel tipo di aiuti, o si possono giustificare almeno in parte, perchè l’alternativa sarebbe stata la miseria assoluta? Mentalità sbagliata che porta le persone a delinquere, o poveracci strozzati dalla crisi, e quindi costretti a calpestare i principi di legalità di questo Paese, oppure ancora un pò tutte e due le cose?

 

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