Il genio di Marcel Duchamp in mostra alla Gnam di Roma

Partirà il prossimo autunno, dall’ 8 ottobre 2013 al 19 gennaio 2014, presso la Galleria Nazionale D’arte Moderna di Roma, una delle mostre più attese della nuova stagione, dedicata al poliedrico pittore e scultore Marcel Duchamp, protagonista assoluto del XX secolo.

In occasione del centenario del suo primo ready-made del 1913, La ruota di bicicletta, la GNAM ospiterà e presenterà al pubblico i quattordici ready-made donati da Arturo Schwarz nel 1997, insieme ad una serie di documenti ed opere selezionate, per accompagnare lo spettatore nella comprensione del percorso espositivo.

Personaggio dalla forte attitudine provocatoria, Duchamp mira a stupire il proprio pubblico, arrivando a rivoluzionare il concetto stesso di opera d’arte: alla base del ready-made c’ è infatti la volontà di utilizzare oggetti provenienti dal quotidiano (come un orinatoio, un attaccapanni o uno scolabottiglie) che, inseriti all’interno dello spazio espositivo, acquistino così nuovo spessore e dignità.

Già nel 1913, ebbi la felice idea di montare una ruota di bicicletta su uno sgabello di cucina e di osservarla mentre girava. […] A New York nel 1915 comprai in un negozio di ferramenta una pala per spalare la neve sulla quale scrissi “in previsione di un braccio rotto”. Circa in quell’epoca mi venne in mente la parola ready-made per definire questo genere di lavori(Marcel Duchamp)

Il momento creativo si realizza così non nella produzione, bensì nella selezione da parte dell’artista dell’oggetto da esporre: con spiccata ironia Duchamp ne muta la destinazione originale, stabilendo un nuovo legame comunicativo tra opera e pubblico attraverso la frattura con la convenzionalità sia del quotidiano che del mondo dell’arte.

Oltre a guidare il pubblico nel complesso ma affascinante mondo dell’artista, la mostra mette in luce anche la forte influenza che egli ebbe su alcuni artisti italiani, i quali entrarono in contatto con Duchamp a seguito di due mostre personali avvenute a Milano nel 1964 e a Roma nel 1965: ne è testimonianza la presenza di opere di Baruchello, Dangelo e Patella.

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