Milan news: Kakà rossonero e lo spettro di Sheva

Al primo accenno di ritorno i tifosi di fede rossonera hanno cominciato a sognare, ricordando numeri e gol pesanti che hanno portato il Milan sul tetto del mondo. Nella speranza di poter rivedere il Kakà 24enne che ha entusiasmato San Siro e portato trofei in via Turati in pochi si sono fatti domande sulla buona riuscita di quest’operazione.

L’affare Kakà-Milan in realtà ha tante incognite ed alcuni rebus ai quali solo il brasiliano potrà dare risposte concrete. Gli interrogativi a cui rispondere sono tanti e non per questo bocciano a priori la scelta di riportare a Milanello il brasiliano. Riprendere un 31enne che non è riuscito a convincere prima Pellegrini poi Mourinho e nemmeno Carlo Ancelotti allunga delle ombre sulla sua condizione. A 24 anni il brasiliano sfrecciava su ogni campo con delle progressioni da far paura che l’hanno portato a essere il miglior giocatore al mondo nel 2007, ma ora?

La leva emotiva

Se prima fame e condizione fisica erano a fare la differenza ora però si può puntare sulle motivazioni. È proprio la motivazione l’attuale leva per Massimiliano Allegri e per tutto il Milan perché è chiaro che l’attuale numero 22 rossonero punti al prossimo Mondiale (come Maicon a Roma). Pro e contro che potrebbero mettere dubbi a chiunque anche perché il Milan ha collezionato nel passato ritorni non eccellenti come Gullit o Shevchenko ed è sempre stata attratta da giocatori/brand che potessero portare tanto altro oltre che a delle buone prestazioni (vedi Bechkam, Ronaldo o Ronaldinho).

Ora che però Kakà non è più un sogno ma un giocatore da piazzare in mezzo al campo il tecnico rossonero dovrà capire cosa fare visto che la stella si chiama Mario Balotelli. Se la naturale posizione dell’ex Real Madrid è quella della mezza punta si potrebbe rivedere l’albero di natale di ancelottiana memoria con Robinho o il Faraone al suo fianco oppure il classico 4-3-1-2 che tanto ama il presidente Berlusconi vedendo Matri al fianco di Supermario con Kakà alle loro spalle. Insomma domande tante, certezze poche se non quella che la Juventus è partita spedita e non ammette ritardi per la lotta allo scudetto.

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