Sampdoria-Genoa: attesa agli sgoccioli per il derby dell’agonismo e della passione

Le due squadre arrivano alla partita più sentita dell’anno non in perfette condizioni, i risultati e il gioco stentano ad arrivare: due sconfitte per i rossoblu e un solo punto per i blucerchiati.

La Sampdoria, la squadra di casa, ha ripreso gli allenamenti nel campo superiore di Bogliasco, non in quello principale causa inagibilità e farà a meno di due pedine fondamentali come Berardi e l’attaccante Pozzi. Molti giocatori affermano che i derby siano partite come tutte le altre e che non sentono la tensione, non è il caso del promettente difensore Vasco Regini che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport afferma: “Siamo consapevoli che sia una settimana diversa dalle altre perché domenica c’è una partita che vale una stagione. Facciamo un allenamento più del solito appunto per preparare questa partita che allo stesso modo è diversa dalle altre”. L’unico giocatore impegnato con la nazionale è Lorenzo De Silvestri, anche lui già in clima derby.

Il Genoa, dal canto suo sta preparando la “battaglia” senza i condottieri più illustri, perché impegnati con le varie selezioni: Gilardino, Kucka, Vrsaljko, Fetfatzidis e Zima. Preziosi, si sa, è un presidente alla Moratti e alla Zamparini, passionale e avventato in molte scelte, al punto che potrebbe esonerare il suo allenatore da un momento all’altro, ma dopo lo zero nella casella punti mister Liverani si dimostra lo stesso tranquillo dichiarando: “Quella con la Sampdoria è una partita diversa dalle altre, che conta per noi, la città e soprattutto i tifosi. Cercheremo di dare il massimo per portare a casa un risultato positivo. Dobbiamo essere più compatti come squadra. L’impatto con la serie A è stato difficile, ma ci vuole un po’ di pazienza. Preziosi mi ha ribadito la fiducia. Per me è importante per lavorare con serenità”.

Non sarà il derby più ricco di qualità che ci sia mai stato a Marassi, ma sicuramente è uno dei più equilibrati con una Samp che esce ridimensionata dal calciomercato e con un Genoa che si è affidato alla solita rifondazione. Non sarà una tripletta di Milito a far vincere il grifone o una magia di Cassano a far trionfare i blucerchiati ma potrebbe essere un gol allo scadere del Boselli di turno a decidere chi avrà il “diritto di sfottò” per qualche mese. Le due squadre hanno un’anologia importante: dispongono di attacchi molto giovani e di difese molto “vecchie”, con un’unica eccezione: Gilardino, chissà se sarà lui a decidere il derby della lanterna…

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