Da gennaio obbligo per professionisti e artigiani di accettare pagamenti elettronici

L’innovazione tecnologica introduce nuovi obblighi. Con il nuovo anno le procedure di pagamento in favore di liberi professionisti nonché piccoli artigiani saranno innovate, le indicate categorie dovranno dotarsi di un POS (Point of Sale) che permetterà ai clienti di pagare con carte di debito.

L’obbligo è previsto nel Decreto Legge del 18 ottobre 2012, n. 179 denominato: “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, in cui l’art.15 punto 4. Recita: “A decorrere dal 1° gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito.”

Le ragioni alla base di questa norma sono diverse: contrasto all’evasione; innovazione digitale del Paese; semplificazione dei pagamenti ma come saranno accolte dagli utenti, siano essi liberi professionisti, artigiani che clienti-consumatori?

Il primo impatto ricade certamente sui soggetti che dovranno scegliere la strumentazione idonea per fornire il servizio di pagamento elettronico.

Le scelte ricadranno sul classico POS, apparecchio largamente diffuso negli esercizi commerciali: dal negozietto al supermercato, oppure ricadrà sulle strumentazioni più recenti che permettono all’utente di pagare attraverso l’utilizzo di uno smartphone o un tablet rigorosamente equipaggiato con un una apposita “App” e un lettore di carte?

Una prima analisi porterebbe a pensare che da parte dei professionisti ed artigiani ci si schieri sul più agevole lettore da applicare allo smartphone o al tablet, costi minori, meno ingombro, possibilità di condividere più device con lo stesso lettore.
Dall’altra, nel mercato si è imposto il POS, ormai entrato nella routine dei consumatori, per quanto attiene il pagamento di un bene o di un servizio.

Entrambe le soluzioni sono sicure, occorre verificare l’impatto psicologico che avranno sui consumatori e sulla diffidenza di un sistema che prevede di inserire il codice di autorizzazione della banca sullo smartphone o al tablet altrui, piuttosto che su un device standard fornito dall’istituto di credito. Timore infondato che tuttavia sarà avvertito da molti consumatori.
Sicuramente in un primo momento ci sarà scetticismo verso l’adozione delle nuove procedure di pagamento, ad una fase di rodaggio in cui si andranno a valutare in termini economici: costi e benefici dell’innovazione seguirà una lenta ma progressiava diffusione di tecnologia che permetterà di dimenticare, poco alla volta, lo scomodo contante.

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