Napoli news: I partenopei dominatori di tappa nel loro Giro d’Italia

“Vedi Napoli e poi muori”. Una delle citazioni più antiche e famose d’Italia è tornata di moda dopo che la vittoria nella Scala del Calcio di San Siro ha ufficializzato la forza dirompente di questo Napoli. Ora si potrà dire “Vedi IL Napoli e poi muori” perché in questo avvio di campionato la formazione azzurra è un’autentica macchina da guerra. Non ci sono prigionieri, non ci sono vittime, ci sono solo numeri da grande squadra. Tante piccole tappe che Benitez prepara minuziosamente e che hanno portato i partenopei alla vetta della classifica (insieme alla Roma). Tappe vincenti a Verona (sponda Chievo) e Milano (sponda rossonera). Tappe da dominatori con una solida base nel San Paolo (tre vittorie su tre), impreziosito dal successo con i vicecampioni d’Europa del Borussia Dortmund.

Ma questa squadra può davvero puntare al definitivo salto di qualità? I numeri dicono di si, anche perché la macchina azzurra non è ancora oliata (come ha confermato Benitez nel post partita di Milano) alla perfezione. Contro i rossoneri il Napoli ha giocato in modo sornione, è stato letale quando ha potuto ed ha sfruttato al massimo le occasioni avute. Segnali positivi, segnali da grande squadra, con i nuovi arrivati già pronti per il campionato italiano uniti al gruppo “storico” dal rendimento costantemente alto.

L’attacco è il reparto che regala più soddisfazioni, nonostante la maxi-operazione Cavani . Situazione simile a quella dell’Inter del 2009/2010, quando con l’addio di Ibrahimovic la squadra nerazzurra si liberò della presenza troppo ingombrante dello svedese per puntare su calciatori più adatti al gioco di squadra richiesto da Mourinho. Con una cessione eccellente si è costruita una grande squadra ed ora, al San Paolo, Pocho e Matador sono dei termini sconosciuti. Il tutto grazie ai gol di Higuain, alle giocate di Callejon e, ultime arrivate, le parate di Reina. Il portiere spagnolo sembra rinato ed anche lui ha resettato la memoria dei napoletani che in estate sognavano Julio Cesar.

Sembra scontato dirlo ma tutto questo poteva accadere solo con un allenatore preparato come Rafael Benitez, premiato anche da una maggiore flessibilità nella gestione del gruppo, che significa ricorrere al turn over anche se si gioca a San Siro o dare fiducia a tutti i componenti della rosa, per poi essere ripagato quando Mesto non fa rimpiangere Maggio e Dzemaili in mediana sostituisce al meglio Inler. È proprio la fiducia costante in tutta la rosa che può far spostare gli equilibri del campionato. Conte lo ha dimostrato con il suo parco attaccanti e vincendo un campionato anche con Padoin e Peluso. Ora Benitez e De Laurentiis sono di fronte ad una bella ed appassionante sfida. Le “tappe” iniziali vinte sono il modo giusto per dimostrarlo, anche se l’importante sarà farsi trovare preparati per le grandi scalate: solo quelle potranno decidere davvero le sorti della stagione azzurra.

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