Napolitano bacchetta il Pdl. Brunetta e Schifani rispondono con una lettera

Forza Italia scrive a Giorgio Napolitano con una lettera firmata Brunetta e Schifani, capigruppo di Camera e Senato. Il testo indica quella che dovrebbe essere l’unica via d’uscita da questa situazione di stallo: la Costituzione, “basta applicarla”.

«Il vero colpo di Stato è violare la Costituzione e rappresenta un’eventualità molto concreta, in ordine alle determinazioni sull’applicazione al Sen. Berlusconi della c.d. Legge Severino».
La situazione è degenerata ieri, quando il presidente Napolitano annulla un impegno giustificandolo così: «Non posso essere con voi, un fatto politico improvviso e istituzionalmente inquietante me lo impedisce».

È la prima parte di una dura presa di posizione dopo la minaccia di dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl, ai 118 moduli prestampati con scritto Mi dimetto dal ruolo di parlamentare. Il Premier è a New York per impegni istituzionali e tocca a Giorgio Napolitano intervenire. «Le dimissioni in blocco configurano l’intento di colpire alla radice la funzionalità delle Camere. Non meno inquietante compiere questo gesto per esercitare una pressione estrema per esercitare una estrema pressione sul capo dello Stato per il più ravvicinato scioglimento delle Camere».

Da qui, la risposta dei capigruppo del Pdl con una lettera pubblicata oggi su Il Giornale.
«La riunione del gruppo era volta ad esigere il rispetto dell’organo parlamentare, allorché, come nel caso di specie, in questione è proprio lo Stato di diritto nella sua manifestazione suprema che è la Costituzione. […]

Che sulla c.d. Legge Severino vi siano consistenti dubbi di legittimità qualora la si voglia applicare al caso Berlusconi è dimostrato dalle tantissime voci, di ogni orientamento culturale, che trai giuristi ed esperti si sono nelle ultime settimane levate. Il rifiuto di ascoltare questi dubbi da parte di molti parlamentari, malgrado ci si trovi in una sede di verifica dei poteri, è stato ritenuto dalla totalità dei partecipanti alla riunione dei gruppi di Forza Italia, un’inaccettabile negazione dello Stato costituzionale di diritto, tale da rendere intollerabile la permanenza in un Parlamento che si dimostrasse cosi sordo alle ragioni della legalità. Nessuno ha voluto interferire con la vita del governo o con le decisioni del presidente del Consiglio e del Capo dello Stato».

In mattinata è previsto un incontro tra il Presidente della Repubblica ed Enrico Letta.

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