Senato USA: 21 ore di ostruzionismo contro l’Obamacare

Quando nel 2010 Obama firmò l’Affordable Act Care, cioè la più importante riforma sanitaria americana, dichiarò che, dopo un secolo di lotta e un anno di dibattito, la riforma della sanità non era più una promessa non mantenuta, ma una legge. Attualmente sono 44 milioni gli Americani sprovvisti di assicurazione sanitaria.

Con la riforma voluta fortemente da Obama, dal 1 ottobre 2013 al 1 gennaio 2014 per la prima volta nella storia degli Stati Uniti di America tutti dovranno avere un’assicurazione o verrà tassato una parte del reddito. Chi possiede già un piano assicurativo potrà conservarlo, anche se la riforma mira ad aumentare la concorrenza tra assicurazioni e questo dovrebbe garantire maggiori possibilità di trovare soluzioni economicamente più convenienti. Per chi, invece, non ha reddito, verrà esteso il Medicaid, cioè il piano sanitario federale di aiuti.
Dopo la dichiarazione di costituzionalità da parte della Corte Suprema, sembrava, quindi, tutto in discesa l’iter della riforma denominata Obamacare.

Al di là di sondaggi che svelano la paura di tanti Americani per il rischio di aumenti nei tempi di cura, a distanza di tre anni la vera battaglia in queste ore si sta svolgendo alla Camera e al Senato. Infatti, affinché dal 1 ottobre la riforma possa entrare in vigore, è necessario che si voti l’aumento del debito per reperire le risorse necessarie. Il tutto entro la mezzanotte del 30 settembre (scadenza dell’anno fiscale in America), altrimenti la riforma verrà congelata. Il Senato a maggioranza democratica voterà a favore, mentre il presidente della Camera, a maggioranza repubblicana, fa sapere che verrà votata la riforma solo se rinviata di un altro anno.

Le tattiche ostruzionistiche, però, stanno diventando sempre più frequenti. Il senatore repubblicano Ted Cruz ha parlato per 21 ore e 19 minuti per tentare di allungare i tempi e impedire la votazione del 30 settembre. Questa tecnica si chiama Filibustery, per cui un deputato non può essere interrotto a meno che 60 deputati non votino per l’interruzione dell’intervento. Cruz nel suo lungo monologo ha raccontato la favola della buona notte alla figlia, citato passi biblici e il classico di Dr. Seuss, Eggs and Ham. Il filibustery di Cruz ha superato quello di Round Paul durato 14 ore nel 1964, ma il record e’ sempre del senatore della Carolina Thurnod, 24 ore e 18 minuti nel 1957 contro il Civil rights act.

Obama non si è scomposto più di tanto, convinto della bontà della sua riforma e dei vantaggi che porterà al popolo americano. Ha letto in una bellissima intervista televisiva la storia di una donna, Fatima Abukar, arrivata dalla Somalia da circa 10 anni. Non ha mai goduto di copertura sanitaria né ha mai percepito un reddito tale da rientrare nei ristretti parametri del Medicaid dello Stato della Virginia. La maggior parte del suo stipendio lo spende per acquistare i 10 farmaci al giorno di cui ha bisogno per l’asma, ulcere, colestoro. Da 5 anni porta occhiali rotti e di una gradazione più bassa, soffre di ernia del disco, ma non può operarsi, perché occorrerebbero 1000 dollari, che lei non dispone.

A chi tenta di opporsi alla sua riforma, Obama ricorda che storie come questa con la sua riforma non verranno lette più da un Presidente degli Stati Uniti d’America. Chissà se il senatore Cruz, così abile nel parlare, lo sia altrettanto nell’ascoltare.

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