Gervinho e Vargas, i gol che non ti aspetti

Carriere diverse ma destino uguale per una settimana quello di Gervinho e Vargas. I riflettori puntati sui grandi acquisti in casa Fiorentina e Roma sembrava aver messo in disparte le qualità dei due elementi, che in questa settimana sono tornati sulla bocca di tutti a suon di goal.

Una vera e propria luce alla fine del un tunnel per il peruviano Vargas, alla Fiorentina da cinque anni (con un intermezzo genoano) ma scomparso dai tabellini da circa tre. Esploso a Catania nel 2008, è stato protagonista a Firenze nei primi anni, per poi perdersi pian piano. Forse mentalmente non c’era più e fare una vita da professionista era diventato un problema. I risultati poi si sono visti in campo, dove “El loco” appariva lento e macchinoso, un altro giocatore rispetto a quello che aveva stregato l’Italia con il suo mancino letale.

La cura genoana non è servita a sbloccare un giocatore parso sul viale del tramonto, e quest’anno il ritorno a Firenze sembrava il preludio ad un altra stagione deludente. Gli infortuni di alcuni elementi centrali nel ruolo del Peruviano e il calendario fitto però hanno spinto Montella a dargli un’altra possibilità, forse l’ultima per tornare ad essere un giocatore utile. Il giocatore aveva già dimostrato in queste settimane il suo ottimo stato di forma, dando da subito il massimo negli allenamenti, e la fame di calcio ritrovata gli è servita per recuperare la fiducia dell’allenatore viola. Il bel goal col Parma ha premiato la sua decisione, e ora la stagione di Vargas assume tutt’altre prospettive.

Se la rete del peruviano però non è valsa i tre punti, in casa Roma si fa ancora festa per la doppietta della sorpresa Gervinho. L’ivoriano è esploso in questa settimana, tra infrasettimanale e posticipo domenicale ha conquistato Roma. Garcia ha spinto tanto per averlo (dopo il titolo vinto insieme a Lille), ritenendolo ideale per il 4-3-3. In realtà anche Gervinho sembrava aver superato il momento migliore della sua carriera tanto che Arsene Wenger dichiarò: «Abbiamo deciso di lasciarlo andare perché non giocava con la giusta fiducia». Garcia quella fiducia glie l’ha ridata, rigenerando il giocatore in pochi mesi.

Il tridente di fatica giallorosso sembra fatto su misura per l’africano, che già mostrato le sue grandi doti atletiche. Se poi queste doti vanno a fondersi con la precisione sotto porta, che da sempre è il difetto fondamendale dell’ivoriano, ecco che Gervinho , lanciato in velocità da gente come Totti e Pjanic, può diventare un’arma devastante. Contro il Bologna ha fatto di tutto, mettendo a nudo i limiti difensivi degli emiliani. Attualmente Gervinho, Totti e Florenzi non sembrano avere rivali: corsa, fantasia, sacrificio, determinazione e fiuto del gol. Cosa si può volere di più da un tridente offensivo?

A Gervinho e Vargas non resta che continuare sulla strada intrapresa, per dimostrare che gli exploit della sesta giornata sono qualcosa di più di una semplice casualità.

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