Silk Road, l’Amazon della droga, chiude i battenti

Su internet, al giorno d’oggi, si può trovare tutto ciò di cui uno ha bisogno grazie all’e-commerce. Collegandosi con qualsiasi dispositivo tranquillamente da casa, si possono acquistare beni di consumo, si può fare la spesa e oggi alla lista, grazie al sito Silk Road, si aggiungono prodotti illegali di ogni genere.

Silk Road, ridefinita “l’Amazon della droga”, è un sito da cui si possono acquistare online numerosi prodotti come sostanze stupefacenti, pedopornografia e pornografia in genere, documenti falsi, prodotti contraffatti e armi. Questi solo alcuni dei bestseller del sito internet americano prima che l’FBI arrestasse il fondatore, Ross William Ulbricht, nella sua casa a San Francisco, con l’accusa principale di traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro sporco.

La privacy e l’anonimato erano all’ordine del giorno, visto l’illecito commercio di Silk Road. Il sito funzionava sulla rete TOR, un software usato per mantenere oscurati i dati degli utenti e dello stesso fondatore. I pagamenti, inoltre, venivano effettuati con la moneta digitale Bitcoin, di cui l’FBI ha confiscato 3.6 milioni di dollari.

Bitcoin è una valuta elettronica creata nel 2009 con lo scopo di dare vita a una moneta senza legami con una qualsiasi banca centrale, non appartenenti perciò ad uno stato in particolare e non sottoposta a continui cambi di valore. La quantità di valuta in circolazione viene regolata direttamente da Bitcoin e non da un ente. I trasferimenti funzionano come “cambi di proprietà” quindi una volta pagato con Bitcoin non puoi riappropriartene.

Questo meccanismo permette di effettuare dei trasferimenti di denaro senza essere rintracciati. Non viene usato solamente per traffici illeciti, Bitcoin è stato finanziato, per circa 1.6 milioni di dollari, da numerose aziende che stanno dietro a brand famosi, per realizzare un sistema di pagamenti digitali efficace. La stessa Germania, grazie all’operato del ministro delle finanze tedesco, ha riconosciuto Bitcoin come moneta privata.

In Silk Road, che da qualche giorno è offline, chiunque era interessato all’acquisto di droga e quant’altro poteva iscriversi gratuitamente al sito, utilizzando il software TOR, comprando e vendendo la merce desiderata. Il sito aveva creato un vero è proprio sistema di garanzia da fare invidia a EBay, in cui il prodotto veniva valutato in base alle recensioni degli altri clienti.

Il fondatore, Ross William Ulbricht, in arte Dread Pirate Roberts, pur avendo creato una fitta copertura di anonimato attorno a Silk Road non è comunque riuscito a farla franca. Infatti, lo stesso fondatore, molto spesso, non faceva attenzione nel collegarsi al sito senza TOR, usando per di più il suo vero nome in numerose conversazioni all’interno di Silk Road.

La chiusura dell’Amazon della droga non ha solo dispiaciuto i clienti abituali del sito. Il sequestro di 3.6 milioni di dollari in moneta digitale, confiscati per il sospetto di riciclaggio di denaro sporco, ha colpito la Bitcoin stessa. La valuta era già instabile da tempo, in primavera aveva perso circa il 70%, valori che hanno subito un picco durante la crisi di Cipro.

In questi giorni Bitcoin ha perso ulteriormente valore, e potrebbe perderne ancora dopo il caso Silk Road, in quanto molti potrebbero decidere di disfarsi della moneta digitale. Un abbassamento del valore della valuta aiuterebbe però a invogliare nuovi investitori ad acquistarla. Inoltre grazie alla rottura con Silk Road, Bitcoin sarebbe in grado di aumentare la sua credibilità, allontanandosi dall’associazione fra moneta digitale e illegalità.

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