Il bluff di De Magistris

Quando un giocatore fa un bluff puro significa che non si aspetta di vincere se gli avversari copriranno le sue puntate sino alla fine: questo perché non c’è speranza che la mano possa migliorare. Si tratta dunque di una mossa a suo modo aggressiva: pur avendo in mano carte di scarso valore, si finge di averne di molto forti, puntando e rilanciando per indurre gli avversari ad abbandonare la mano. (cit.Wikipedia).

La mia sensazione da napoletano è che il Sindaco, Luigi De Magistris abbia sicuramente vinto la sua mano di poker contro i cittadini ma senza avere carte in mano. Le promesse e l’entusiasmo della rivoluzione arancione sono svaniti in questi due anni lasciando il posto a polemiche, insuccessi e anche indagini della magistratura. Cosa non ha funzionato? Forse semplicemente prima di promettere qualcosa bisogna avere la forza e la sicurezza di poterla realizzare invece che creare false illusioni.
Napoli oggi ha ancora tanti problemi, mancanza di lavoro, mancanza di legalità, mancanza di progettualità.

Con Simone Di Meo, autore con Gian Marco Chiocci, del libro De Magistris. Il Pubblico Mistero Biografia non autorizzata ho cercato di capire cosa è successo in questi anni, Da Napoli alla Calabria e ritorno: le inchieste flop degli anni della magistratura, gli errori e la mala amministrazione dell’uomo che doveva cambiare il Paese.

Come e quando e perché hai deciso di scrivere il libro?

Il libro ha avuto una lunga gestazione, perché abbiamo dovuto incontrare tanti testimoni, tanti soggetti che avevano qualcosa da dire sul pm e sul politico de Magistris. Insieme a Gian Marco Chiocci, abbiamo fatto la trottola tra Catanzaro, Napoli e Roma per raccogliere materiale e carte giudiziarie. Non è stato un lavoro facile. Ma, come dicevo prima, l’obiettivo era assolutamente chiaro: spiegare il grande mistero di Giggino de Magistris. Vita, opere e miracoli di Luigi de Magistris, il pm dalle inchieste fallimentari, entrato in politica sull’onda lunga delle gazzette delle procure e dei centri sociali. Dagli esordi in magistratura alle indagini flop che hanno messo nel tritacarne mediatico-giudiziario presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari, giornalisti, uomini dei servizi segreti, imprenditori, magistrati. Tutta la verità nient’altro che la verità su una toga interessata più ai titoli di giornale che ai risultati in tribunale. Tutto certificato dallo studio di migliaia di carte processuali inedite, che restituiscono l’immagine di un pubblico ministero assai poco attento alle regole. E ancora le elezioni a parlamentare europeo e, soprattutto, a sindaco di Napoli. Una carrellata di fallimenti amministrativi, politici, gestionali nel capoluogo campano culminata con il flop della lista Rivoluzione civile con Antonio Ingroia.

Qual è il mistero relativo a Luigi De Magistris che invochi nel titolo del tuo libro?

Anzitutto il mistero di una carriera, da pm, costellata da tanti errori e tante inchieste fallimentari (le raccontiamo nel libro) che non ne hanno intaccato la reputazione, anzi l’hanno paradossalmente trasformato in uno dei simboli della magistratura inquirente. Finché il Csm non l’ha cacciato da Catanzaro. E il mistero di una discesa o salita in politica, fate voi, sull’onda lunga delle gazzette delle Procure e dei talk-show. Possibile, insomma, che nessuno si sia mai chiesto: chi è davvero Luigi de Magistris?

Citi fatti precisi quasi come in un’istruttoria. Quali le colpe principali e gli insuccessi di De Magistris?

Beh, non parlerei di istruttoria perché noi non abbiamo voluto dimostrare la colpevolezza di de Magistris, ma solo indagare un fenomeno. Sulle sue colpe professionali si sono già espressi i suoi colleghi, e non sono stati certo teneri. Questo è un libro d’inchiesta giornalistica, non un fascicolo giudiziario. Quindi, non c’è alcun obiettivo da raggiungere – “l’imputato è assolto, oppure è condannato” – al termine delle oltre 400 pagine che lo compongono. Piuttosto, parlerei di incapacità politica nella gestione delle difficoltà che il governo di una città complessa come Napoli comporta: dalla raccolta differenziata flop ai rinvii sul Forum delle Culture, ai continui rimpasti in giunta. L’elenco è infinito.
La fortuna dell’ex PM è stata fatta grazie ad una forza mediatica notevole. Accuse choc e annunci di rivoluzioni, qual è il ruolo giocato dia media in questa partita?
Questo è esattamente il cuore della nostra riflessione: per anni, prima da magistrato e poi da politico, de Magistris è stato osannato dai media. Lui è un animale da palcoscenico, non c’è dubbio. Ma l’informazione, nella creazione del personaggio de Magistris, ha le sue gravi colpe. Perché c’erano cose che andavano raccontate. E non è stato fatto. Perché?

Da napoletano vedo che la sua politica si è basata su demagogia e poca concretezza, credi che riuscirà a completare il suo mandato?

Ritengo assolutamente di sì. De Magistris, politicamente, è alla frutta. Ma chi dovrebbe incalzarlo, fargli opposizione, portarlo a fare piuttosto che a dichiarare è all’ammazzacaffè.

Forse anche lui come Grillo non si aspettava di riuscire davvero a diventare Sindaco, forse non era pronto e in questi casi si paga l’improvvisazione.

Potrebbe essere una spiegazione, ma la ritengo applicabile soltanto ai primissimi tempi dell’esperienza amministrativa. Poi, uno si organizza. E se così non fosse, bisognerebbe chiedersi com’è che uno si candidi senza essere preparato per affrontare l’eventuale incarico. Che ci sia improvvisazione è certo, una improvvisazione nascosta dietro le imperscrutabili motivazioni della rivoluzione arancione. Il libro serve anche a capire quali sono queste motivazioni.

Fin dall’inizio del suo impegno al Comune si è circondato di fedelissimi e ha fatto muro contro gli altri. Una città come Napoli non si può governare da solo con pochi uomini fidati. Cosa ne pensi?

Che ci siano fedelissimi al fianco del sindaco mi sembra anche naturale. Il problema di de Magistris è che, ormai, i fedelissimi sono quasi tutti andati via. E se vanno via loro, qualche problema c’è.

Ho invitato lo Staff del Sindaco a fornire la sua versione (ma a causa di tempi stretti non siamo riusciti), sarei lieto di poter intervistare De Magistris nei prossimi giorni, speriamo sia possibile.

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Simone Di Meo vive e lavora a Napoli. Scrive per ed e’ autore di libri-inchiesta sulla criminalita’ organizzata napoletana e italiana come “L’impero della camorra”, “Faida di camorra”, “Napoli in cronaca nera”, “Pallone criminale”, “Attacco allo Stato”, “Vita da Cattivi” e “Calcio sporco”.

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