Cleopatra, Roma e l’incantesimo dell’Egitto

Il Chiostro del Bramante ospita dal 12 ottobre al 2 febbraio l’importante esposizione di opere che descrivono la vita dell’ultima regina d’Egitto, Cleopatra VII (69 a.c. – 30 a.c.), in una delle piu’ suggestive e spettacolari mostre dell’anno.

Oltre 200 opere esposte che provengono dai musei nazionali ed internazionali, come il museo Egizio di Torino, i musei Vaticani e i musei Capitolini, il museo Nazionale Romano, il museo Archeologico di Napoli, il museo Egizio di Firenze, il British Museum di Londra, il Louvre di Parigi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, oltre che da collezioni private da ammirare in un percorso che considera aspetti della millenaria cultura egizia.

Questo emblematico personaggio torna a Roma dopo 13 anni, quando venne allestita una mostra a cura della fondazione Memmo, che vide un enorme affluenza di pubblico, segno della passione e dell’entusiasmo che Cleopatra riesce a suscitare a duemila anni dalla sua morte, rimanendo intatti il suo charme e il suo carisma.

La regina segna senza dubbio la sua epoca. Non molto bella, ma seducente, intelligente e risoluta, colta e raffinata, dotata di intelligenza brillante, e’ diventata il simbolo della liberta’ e dell’indipendenza ed e’ stata una delle personalita’ piu’ discusse e rappresentate.

L’esposizione curata da Giovanni Gentili e prodotta da Arthemisia Group, oltre a narrare la vita, approfondisce il rapporto fra Cleopatra e Roma, quando appena ventenne conquisto’ prima Giulio Cesare e poi Marco Antonio, iniziando il legame tra potere e sesso, che ritroveremo in ogni epoca successiva nella politica in tutto il mondo.

La mostra lega storia ed arte con preziose sculture in basalto, granito e scisto provenienti dalle cave d’Egitto, marmi greci, alabastri, mosaici policromi e affreschi, bronzi, ori, argenti, vetri, gemme che evocano luoghi, tempi e personaggi dell’epoca in cui visse e regno’ l’affascinante regina.

Nella prima sala si ammira una testa ritratto di regina tolemaica della seconda meta’ del I secolo a.c.; nella seconda sala si assiste all’Egitto, legato all’ambiente fluviale del Nilo, caratterizzato da una straordinaria popolazione di ambiente fluviale, come coccodrilli, ippopotami, rane, anatre selvatiche e ibis, fiori di loto, piante di papiro e pesci di vario genere, descrivendo la feritilita’ del fiume, con mosaici ed affreschi.
In mostra anche quelli che contribuirono a far grande l’Egitto, come Alessandro Magno, fondatore dell’omonima citta’ che divento’ capitale del nuovo regno, e i suoi abitanti, che costuirono una societa’ multietnica unica nel Mediterraneo.

Seguono opere relative agli dei del cielo e dell’oltretomba, come maschere, sarcofagi, statue, papiri e oggetti di culto che il deserto ha preservato dalla distruzione. Non mancano i personaggi come Giulio Cesare , Marco Antonio e Ottaviano e il ritratto di Cleopatra ritrovato a Roma. Di questa citta’ la mostra mette in evidenza come la sua presenza modifico’ anche i costumi e gli arredi: le matrone romane vestivano e si adornavano con monili raffiguranti l’immagine del sacro ureo, il serpente simbolo della regalita’ e dell’immortalita’ dei sovrani; nella abitazioni e nei giardini dei patrizi compaiono affreschi e mosaici raffiguranti il magico regno.

In occasione della Giornata Nazionale delle Famiglie al museo, la mostra aderisce con l’iniziativa “A spasso con Cleopatra” , attivita’ ludiche per scoprire i segni e le tracce di questo personaggio in giro per Roma, utilizzando un kit da detective fornito in occasione della visita alla mostra.

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