Il pericolo per i nostri cani in città: veleni e chiodi nel cibo

Nel Codice penale, libro secondo troviamo il titolo: “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”.

La norma è stata aggiornata dalla Legge 20 luglio 2004, n. 189, dal titolo “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate.”

L’oggetto di tutela è il sentimento verso gli animali, ovvero la sensibilità degli esseri umani superando di fatto la distinzione tra uccisione di animali altrui e/o maltrattamento e uccisione di animale proprio o res nullius (randagio).

Nel dettaglio il nostro Codice penale con l’art. Art. 544-ter (Uccisione di animali) punisce “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”
I successivi articoli prevedono i reati per “maltrattamento di animali”; l’utilizzo di animali in “Spettacoli o manifestazioni vietati”; il “Divieto di combattimenti tra animali”.

I principali pericoli nelle aree urbane possono essere di due tipi:

cibo avvelenato prodotto da criminali e maniaci che viene abbandonato nei parchi e nelle aree di sgambatoio;
– trappole per topi che spesso subiscono atti vandalici provocando la dispersione del veleno.

In entrambi i casi dobbiamo preventivamente adottare, la massima attenzione pur sapendo che non sarà mai abbastanza.

Collaboriamo con i nostri cani, aiutiamoli a comprendere cosa possono mangiare da terra e cosa è meglio evitare. Per far questo dobbiamo porre in essere ogni esercizio affinchè da una parte li si renda sereni, dall’altra si sviluppi la loro fiducia verso di noi.

Quando lo vediamo annusare con insistenza in un punto qualsiasi, mettiamo in pratica tutti i segnali utili ad interrompere i suoi proponimenti, richiamando la sua attenzione.

Non lasciamolo nei parchi libero e ignorato, anche se è lontano da noi con lo sguardo e con la nostra voce manteniamo sempre un contatto ricordandoci che il cane, se lasciato solo, è libero di assumere qualunque iniziativa istintiva come quella di prendere del cibo da terra.

Nel caso trovassimo del cibo sospetto avvisiamo immediatamente le Forze di Polizia e allertiamo gli altri padroni presenti, in modo da avviare un utilissimo “passa parola”; nel caso sfortunato avessimo il sentore che il nostro cane abbia ingerito del cibo sospetto, una corsa dal veterinario può evitare eventi drammatici.

Occhi aperti e vigile collaborazione tra padroni, sempre!

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