Confusione e contraddizioni sulla proposta di una legge speciale per la Terra dei Fuochi

L’ultimo, in ordine cronologico, a riproporre la questione della legge speciale per le bonifiche della Terra dei Fuochi é stato il presidente della commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello, che ha dichiarato che è al vaglio del Parlamento una legge speciale o un decreto legge d’urgenza per la mappatura dei siti inquinati, la cinturazione dei campi non food, alla tracciatura dei prodotti e ad un piano straordinario di bonifiche, prestando la massima attenzione alle infiltrazioni della criminalità organizzata.

I fondi saranno reperiti dai beni confiscati alla camorra, come aveva suggerito il magistrato Raffaele Cantone, con una proposta molto apprezzata dalle istituzioni e dai comitati territoriali. Al presidente Marinello ricordiamo, però, che questi beni finiscono nel Fug, il fondo unico giustizia, gestito da Equitalia giustizia. Al momento di queste risorse non é possibile disporne, perché, in base alla legge, Equitalia le distribuisce tra i vari tribunali per imprecisate spese giudiziarie. Affinché possano essere utilizzate per finalità diverse è necessaria una modifica normativa contenuta in una legge o in un atto avente forza di legge. Quindi, se i fondi per realizzare la bonifica dei terreni della Terra dei Fuochi dovranno essere rappresentati dai beni confiscati alla criminalità sarà non solo necessaria una norma ad hoc, ma poi trovare le risorse necessarie per sostenere le spese dei tribunali attualmente coperte dal Fug. Una decisione giusta, va detto, che restituirebbe alla legge sulle confische dei beni mafiosi il suo spirito originario e più autentico, con il ristoro tangibile ed efficace alle popolazioni di quei territori che dalle attività criminali degli ecomafiosi è stato gravemente e irrimediabilmente danneggiato.

Oggi a Caivano, in presenza di deputati e senatori campani e di don Maurizio Patriciello, il prete simbolo del riscatto degli abitanti di queste terre martoriate, ilpresidente Marinello ha spiegato che: “Il provvedimento per le bonifiche sarà uno dei primi argomenti ad essere affrontati immediatamente dopo la legge di stabilità, in quanto il Parlamento non può operare dal punto di vista legislativo in vigilanza di legge di stabilità, ma immediatamente dopo”. Ha poi aggiunto: “Non so se si tratterà di una legge speciale interamente dedicata alla questione o più in generale dedicata alla questione inquinamento e bonifiche in Campania. Quello che sappiamo è che oggi, qui, abbiamo il dovere di immaginare un percorso».

Di sicuro un primo effetto la proposta di Marinello lo ha ottenuto: ha messo fine ad una discussione tra il Ministro dell’Ambiente, Orlando, e il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che rischiava di sfociare nel ridicolo. Una settimana fa con un post su facebook il presidente Caldoro aveva invitato i cittadini a indicare delle proposte utili per una legge speciale sulle bonifiche. Non si é fatta attendere la risposta del Ministro Orlando, che aveva bollato come una perdita di tempo una legge speciale visto l’iter procedurale molto lungo. Il giorno successivo era intervenuto nuovamente il presidente Caldoro che, in polemica con Orlando, chiedeva allora un decreto d’urgenza, per non dare l’impressione di un governo nazionale disinteressato alla vita degli abitanti della Campania. Sono di qualche ora fa le ultime dichiarazioni del Ministro Orlando, che evidentemente convinto dall’intervento del presidente commissione ambiente Senato Marinello, ha parlato della necessità di una legge speciale o di un decreto sul problema bonifiche. Bisognerebbe ricordare ai due “litiganti” che il decreto legge può essere una soluzione, ma, in presenza di legge di stabilità, i decreti legge che si sostanziano in provvedimenti di spesa non sono, dal punto di vista procedurale, fattibili.

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