Qual è il segreto di Catania?

Gli alacri odori e gli stridenti rumori danno il benvenuto ai visitatori che passeggiano per le affollate vie di Catania.

La grande ambizione di questa città del Sud é quella di atteggiarsi a grande metropoli europea, ma i risultati sono scarsi e fin troppo evidenti. Le sue imperfezioni, nonostante tutto, la rendono unica nel suo genere. I tratti esasperati della sua quotidianità si confondono con la beltà dei suoi angoli caratteristici e con la solarità irruente del “popolo catanese”.

Basta un caffè sorseggiato dinnanzi al Duomo barocco per capire il potenziale, nascosto, di questa città.
Macchina digitale in mano e naso all’insù, siamo pronti: Catania on tour.

Al centro della Piazza di fronte alla Cattedrale si trova la fontana dell’elefante, un’opera monumentale in basalto nero e marmo bianco, che rappresenta il simbolo della città.
Nel 2002 il barocco del centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO e, quasi a festeggiare il decimo anniversario di questa importante ricorrenza, a giugno di quest’anno il vulcano Etna è stato insignito dello stesso riconoscimento.

La città è famosa anche per il suo streetfood, Chef Rubio docet, ed ogni anno sempre più turisti arrivano incuriositi e pronti per assaggiare le svariate leccorinie: dal dolce al salato, si abbracciano scelte culinarie assai originali, assaggiare per credere!

Se si visita Catania per la prima volta alcune delle tappe fondamentali da segnare nel proprio taccuino sono sicuramente il Palazzo Biscari, il Teatro Massimo Bellini, l’Anfiteatro Romano e il Castello Ursino.

Il primo sguardo è rivolto verso il palazzo privato degli eredi dei principi Biscari. Entrando nelle sontuose stanze è immediata la sensazione di sentirsi parte della nobiltà siciliana descritta nel romanzo di Tomasi di Lampedusa: per un attimo si diventa uno dei personaggi danzanti del Gattopardo. Metaforicamente il valzer del film di Visconti, con Alain Delon e Claudia Cardinale, fa spazio alla musica dei Coldplay. Molti non sanno, infatti, che il videoclip musicale del brano Violet Hill è stato interamente girato nella provincia catanese. Palazzo Biscari e la nera Etna ne sono, per l’appunto, i protagonisti indiscussi.

Il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, tempio della lirica, nonostante i tagli alla cultura ed il rischio chiusura per via della crisi che non risparmia nessuno, è uno dei più importanti e visitati luoghi della città. Il capolavoro di Vincenzo Bellini “Norma”, inaugurò nel 1890 la prima stagione lirica dell’omonimo teatro.

Il Castello Ursino, costruito per volontà di Federico II di Svevia, domina dall’alto la città. Il passato di questa struttura è purtroppo segnato da una tribolazione culturale, dovuta fin troppo spesso ad ignoranza e voluta negligenza. Recentemente è stata scoperta, persino, la mancanza di reperti archeologici all’interno della struttura stessa. Gravi manchevolezze di una stagione nefasta dettata da chi non ha saputo far godere l’umanità del grande patrimonio di questa città che oggi prova a rialzarsi e ad uscire dall’oblio intellettuale in cui è caduta.

Volgendo, ancora, lo sguardo verso l'”acropoli” catanese si può rimanere estasiati dalla bellezza dell’Università, che sorge in un antico monastero benedettino di San Nicolò l’Arena. I lunghi corridoi, patibolo per i giovani che si apprestano a compiere un esame, sono recentemente divenuti, invece, location per l’ultimo video musicale di Alex Britti, Bene Così.
Catania è la musa Euterpe degli artisti.

Il segreto di questa città?
Catania è una città simpatica.

La reazione a catena del sorriso ti porta a valutare con più leggerezza e meno astio l’eventualità assodata che l’Anfiteatro Romano sia chiuso al pubblico senza una spiegazione plausibile.
I turisti tornano perché Catania è bella, accogliente e ricca di storia non per la sua “impeccabile organizzazione”.

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