Datagate: tutti spiano tutti digitalmente

Sta ormai terminando la vicenda del Datagate nel più ovvio dei modi. «Anche i nostri alleati europei spiano i leader e i servizi d’intelligence americani». Sono state queste le parole delle da James Clapper, un alto responsabile dello spionaggio americano, durante un’audizione al Congresso degli Stati Uniti. «Quando sento parlare dell’attività di sorveglianza sugli alleati – ha aggiunto James Clapper – mi ricorda quella scena di Casablanca, quando il Commissario chiude il locale di Bogart, dicendo ‘qui si gioca illegalmente’, e nel frattempo si mette i soldi in tasca». Ovvero: tutti sapevano tutto come è sempre avvenuto nella lunga storia dello spionaggio.

Vittima di questo gioco è comunque l’Intelligence USA che è rimasta abbandonata al suo destino. Lo afferma il Los Angeles Times che afferma l’estraneità del Presidente a questo gioco a differenza del suo staff perfettamente informato. Per quanto riguarda i semplici cittadini spiati, il capo della Nsa, Keith Alexander, ha affermato che « Non abbiamo raccolto noi le informazioni sui cittadini europei ma questi dati erano forniti dai nostri partner europei»; la notizia è poi stata smentita, per quanto riguarda l’Italia, da un alto funzionario dei nostri servizi segreti mentre il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha convocato di tutta urgenza il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr).

L’ordine del giorno riguarderà il caso Datagate e le rivelazioni sullo scorso G20.
L’altra notizia, in questo divertente gioco di spionaggio, è anche quella che coinvolge la Russia. Durante lo scorso vertice di San Pietroburgo, i russi hanno regalato ai leader mondiali delle chiavette Usb che avevano anche lo scopo di intercettare i contenuti dei loro cellulari e personal computer. La scoperta è da attribuirsi al presidente dell’Unione Europea Herman Van Rompuy, il quale ha avvertito i servizi di sicurezza europei.

In questo susseguirsi di notizie che vedono tutti i protagonisti spiarsi non c’è altro che sorridere. Lo spionaggio si è adeguato all’evoluzione della società; non ci sono più le modalità previste nei grandi classici di Ian Fleming e il tutto si è evoluto verso nuove forme digitali.

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