Cinque cose che mancano a X-Factor 7

X-Factor c’è in 36 Paesi al mondo. Anche in Cina.
Perché ha successo? Perché c’è la musica, la gara e perché ci sono un po’ di storie belle (anche se quest’anno non troppe).

Cosa manca a X-Factor?
Ecco le cinque cose che – a mio insindacabile giudizio – mancano a X-Factor 7.

1. Un vero caso umano: quest’anno ci hanno provato con Alan Scaffardi, il papà di Parma. Ma non basta, servirebbero più lacrime – con tanto di inquadratura in primo piano del condotto lacrimale – per attaccare alla tv il pubblico della tv generalista, quello del pomeriggio di Amici, per capirci.

2. Un giudice polemico. Che fine ha fatto Mara Maionchi? E, ve la ricordate Arisa, vero?

http://www.youtube.com/watch?v=_qSRNPh4fVY

3. Un libro. Nessuno dei partecipanti a X-Factor ne ha mai scritto uno.
Pubblicità tante. Pure brutte, in verità, ma libri, storie, autobiografie, nessuno.
Niente, ragazzi’, nessun’idea?

4. Un po’ di glamour in più: l’anno scorso ci hanno provato pur continuando a conciare sempre malissimo la povera Chiara Galiazzo che alle audizioni, da sola, s’era vestita decisamente meglio di come è andata poi puntata dopo puntata grazie ai costumisti del programma. Quest’anno a parte il diciottenne Michele Bravi a cui è stato stravolto il look – un po’ simil-Mika – gli altri son tutti così… sciatti.
Anche Chiara/Aba che ci ha mostrato le mutande ieri. Porella (anche se Alessandro Alicandri fa il tifo per lei, ma lui di musica ne capisce più di me e poi col casino che c’è a casa mia ogni giovedì il mio giudizio tutto è tranne che musicale).

5. L’X factor. Perché quest’anno è tutto un po’ più noioso del solito. Non fosse per Mika e lo stupore che ci ha preso durante le prime puntate nel sentirlo parlare in italiano molto meglio di alcuni che conosciamo, qualche risata per gli strafalcioni… per il resto, cos’altro succede nello show di quest’anno? Direi che pure a Simona Ventura scrivono dei testi moscissimi. Ok cattiva, ma cambiare le battute ogni tanto?

X-Factor 7 è il più noioso di sempre, non lo penso solo io, vero?

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