Eun-Seon Park calciatrice o calciatore? In Corea scoppia il caso

Vi ricordate Caster Semenya, l’ottocentista sudafricana che qualche anno fa fu accusata dalle avversarie di essere un uomo? In Corea si è verificato un caso simile a quello che coinvolse l’atleta di Polokwane, stavolta nel mondo del calcio.

Eun-Seon Park, calciatrice del Seoul City Hall Amazones è accusata dagli altri club del campionato di essere un uomo, e quindi di giocare illegalmente nel campionato femminile. Lo scorso anno Park segnò 19 reti in 22 incontri, vincendo la classifica marcatori, e questo deve aver spinto gli altri club a protestare con la Federazione. Addirittura sono arrivate minacce di boicottaggio, i club infatti non scenderanno in campo se non verrà chiarito il sesso di Eun-Seon Park.

Il club della calciatrice ha protestato in maniera veemente contro questa richiesta, che comporta una grave vìolazione dei diritti umani. La Federazione coreana è stata chiara in tal senso, dichiarando che: “Non abbiamo intenzione di fa questo test solo per scongiurare il boicottaggio, ma se dovesse essere necessario alla Park per continuare a giocare a livello internazionale allora prenderemo in considerazione il test“. Ora la parola spetta alla Commissione disciplinare dei diritti umani, che dovrà pronunciarsi su questo caso spinoso e dare risposte in tempi brevi. Anche perchè la Park si era sottoposta a dei controlli per stabilirne il sesso già in passato, ormai 15 anni fa, ma i risultati non sono mai stati resi noti, sintomo che non ci fosse alcuna anomalia e la Park potesse giocare regolarmente nel campionato femminile. Ma gli altri club del campionato (6 ndr) non si danno per vinti, come nel 2010 non si diede per vinta la Cina, che esercitò una forte pressione sulla Federazione coreana affinchè la calciatrice non venisse convocata per la Coppa d’Asia, e riuscì nel proprio intento.

Caso di difficile interpretazione, nel quale però molti si dimenticano di un particolare: la dignità di Eun-Seon Park viene calpestata ogni giorno da queste accuse finora infondate mosse da chi, frustrato per la bravura dell’avversaria, cerca pretesti per giustificare i propri insuccessi.

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