Il maschio veste Escher

Al pari della donna l’uomo moderno è sempre più attento a ciò che indossa, meticoloso nella scelta del capo “giusto” e diligente nell’accostamento dei colori, proclamando o adeguandosi ai diktat della street fashion.
Il maschio alfa che si districa tra uno stile che varia dal bad boy al fitness chic ammalia e seduce con la ricercatezza dei suoi abiti. Le tendenze della moda maschile di quest’inverno prevedono l’utilizzo di tinte assai sobrie con prevalenza del monocromatico.

In passerella quest’anno abbiamo visto manufatti ispirati ai prodotti realizzati dal Lanificio Zegna negli anni ’60, con materiali scelti di alta qualità come le lane vincitrici dei primi Wool Trophy, una garanzia in termini di finezza e di eccellenza.
Abbiamo sognato uomini perfetti con la tradizione sartoriale di Paul Smith oppure li abbiamo immaginati con indosso i mini-trench tartan in tessuto tecnico firmati Valentino.

La moda, spesso, attinge la propria ispirazione dall’arte ed esprime attraverso le sue collezioni omaggi e celebrazioni alla cultura nelle sue forme più disparate, creando un connubio coinvolgente e sempre più trasversale e creativo.
L’Italia, culla della cultura per antonomasia, terra della creatività e delle menti eccelse, ha deciso di ospitare presso la Fondazione Palazzo Magnani in Corso Garibaldi 31 a Reggio Emilia la mostra antologica «L’enigma Escher. Paradossi grafici tra arte e geometria» dal 19 ottobre 2013 al 23 febbraio 2014.

Atto di ossequio alla produzione dell’incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher, dai suoi esordi alla maturità, la mostra raccoglie ben 130 opere provenienti da prestiti con prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali e da importanti collezioni private.
A Palazzo Magnani è possibile osservare xilografie e mezzetinte che tendono a presentare le costruzioni di mondi impossibili, le esplorazioni dell’infinito, le tassellature del piano e dello spazio, i motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme sempre differenti.

“Con le mie stampe, cerco di testimoniare che viviamo in un mondo bello e ordinato e non in un caos senza forma, come sembra talvolta. I miei soggetti sono spesso anche giocosi: non posso esimermi dallo scherzare con le nostre inconfutabili certezze. Per esempio, è assai piacevole mescolare sapientemente la bidimensionalità con la tridimensionalità, la superficie piana con lo spazio, e divertirsi con la gravità. È piacevole osservare che parecchie persone sembrano gradire questo tipo di giocosità, senza paura di cambiare opinione su realtà solide come rocce”.

La moda attinge a piene mani da questo maestro e ripropone il dualismo cromatico del bianco e del nero e delle linee dure e optical, dalle stampe delle t-Shirt alle pashmine, dai giubbotti ai pullover. Da McQueen a Siblings le illusioni ottiche e le rondini non prendono il volo ma si accomodano piacevolmente sui capi maschili più di tendenza.

Escher fa moda. E il maschio si adegua.

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