Regione Lombardia, borse di studio e tirocini solo per studenti lombardi

Solo per lombardi. Gli studenti non residenti nella regione Lombardia non potranno beneficiare delle borse di studio, né potranno effettuare tirocini presso il consiglio regionale e le sue sedi istituzionali a Roma e a Bruxelles. Borse di studio, in totale trentacinque, finanziate con le risorse ricavate dalla riduzione dei costi della politica in consiglio regionale. E’ quanto deciso dalla commissione Cultura della regione Lombardia, che ha approvato l’emendamento proposto dal gruppo della Lega Nord.

L’Articolo 1, comma 2, del testo iniziale recitava che «i tirocini e l’attività di ricerca sono destinati a giovani laureati o laureandi residenti in Lombardia e/o provenienti da università lombarde». L’emendamento della Lega Nord ha eliminato la parte «e/o provenienti da università lombarde», escludendo di fatto tutti gli studenti non residenti in Lombardia e alimentando non pochi dubbi in questione.

Il primo a sollevare dei dubbi è stato lo stesso presidente della commissione Cultura, Luca Daniel Ferrazzi, tra l’altro esponente della lista Maroni alle ultime elezioni regionali, il quale ha fatto intendere che l’effetto della modifica sarà inutile e che potrebbe “consentire l’assegnazione di una borsa di studio anche a chi frequenta una università non lombarda solo perché ha la residenza qui”.

Anche l’opposizione ha fatto sentire la sua voce, opponendosi alla modifica leghista. Secondo Fabio Pizzul (PD) “la legge così riformulata depotenzia la capacità attrattiva della regione e non consente a tutti i giovani che, anche se provengono da fuori, vivono e studiano qui, di offrire un contributo alla crescita della Lombardia. Il paradosso è che se passa questa idea, potrebbe succedere che sul territorio lombardo lavoreranno e studieranno solo i residenti. Non dobbiamo avere paura degli apporti esterni, non ci dobbiamo difendere, ma dobbiamo accogliere e crescere grazie alle potenzialità di tutti”, ponendo vagamente anche una questione di maggior inclusione culturale. L’opposizione ha manifestato concretamente il suo dissenso votando contro l’emendamento e poi, per protesta, astenendosi nel voto finale sulla legge.

La risposta della Lega ovviamente non si è fatta attendere. Il carroccio, per bocca del capogruppo regionale, Massimiliano Romeo, ha così difeso la sua iniziativa: “le borse di studio sono poche ed è giusto che vadano agli studenti lombardi. Per noi è giusto che abbiano la priorità”.

Non ci resta che aspettare il giudizio definitivo del consiglio.

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