Il nemico ti ascolta, così Obama usa la tenda anti-spie

L’amministrazione del governo federale blinda il Presidente Obama. Una tenda anti-spie lo proteggerà da occhi e da orecchie indiscreti. La vicenda ricorda vagamente i viaggi istituzionali di Gheddafi, con tanto di tenda sfarzosa al seguito. Lo ha deciso lo staff dello stesso presidente dopo lo scandalo dello spionaggio che ha coinvolto diversi leader e paesi europei, tra cui pare anche l’Italia, e che ha fatto traballare gli equilibri internazionali.

Una tenda dotata di un sistema che emette dei rumori per disturbare la registrazione di eventuali microfoni spia, e di impedirgli di intercettare le conversazioni che avvengono all’interno della tenda. L’amministrazione di Obama ne fa uso quando il presidente trascorre la notte in un albergo o quando si trova all’estero e ha bisogno di leggere un documento segreto, fare una telefonata o discutere con gli altri membri del governo federale. La tenda è stata utilizzata anche in un albergo di Rio de Janeiro, nel 2011, in occasione di una telefonata tra Obama e Joe Biden riguardante gli ultimi sviluppi dell’intervento in Libia.

Queste precauzioni sono applicate anche ai membri dell’amministrazione, seppure in maniera meno invasiva. Addirittura è tassativamente vietato l’uso di cellulari e iPad, soprattutto nei paesi “rivali”, come la Russia e la Cina. Anche se l’amministrazione ha dovuto fare un piccolo strappo alla regola. Pare che il Presidente Obama non abbia voluto rinunciare al suo Blackberry, a cui è legato da quando era senatore, ed ha costretto lo staff a schermarlo, così da renderlo immune alle intercettazioni.

Infine una limousine lo segue praticamente ovunque, per evitare l’utilizzo di altre auto che potrebbero essere piene di cimici. Un “sacrificio” tutto sommato accettabile.

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