Keita brilla in una Lazio buia

“Il primo gol è arrivato, peccato per il pareggio. Nella prossima partita cercheremo la vittoria. Nel primo tempo abbiamo messo in campo un bel gioco offensivo, cercando spesso la conclusione. Ci è mancata un po’ di fortuna. Per quanto mi riguarda voglio migliorare ancora, essere efficace e mantenere ben salda la testa sulle spalle. Klose mi aiuto molto, così come Ledesma. Siamo un bel gruppo”

Parla già da giocatore navigato il giovane Keita Baldé Diao, nella partita di domenica scorsa contro il Parma è arrivato il tanto cercato primo goal trai professionisti. La sua rete ha coronato un percorso che durava ormai da un’anno e mezzo, è arrivato in nella primavera della Lazio da grande stella e, non tradendo le aspettative, ha traghettato a suon di goal le giovani aquile alla vittoria del campionato di categoria.

Nato in Spagna da genitori senegalesi nel 1995, il suo talento non sfugge a una delle cantere più rinomate del mondo, quella blaugrana del Barcellona. Durante un tour in Qatar nel 2010 però i suoi comportamenti non vanno a genio alla società, è “colpevole” infatti di aver messo dei cubetti di ghiaccio nel letto di un compagno di squadra. Una bravata che gli costa il prestito obbligato tra le fila del Cornellà. Keita però risponde a tono siglando reti su reti fino alle 47 realizzazioni in una sola stagione. A fine campionato però infastidito dal comportamento del Barça nei suoi confronti decide di andarsene ed è in quel momento che entra in gioco la dirigenza della Lazio che se lo aggiudica per la modica cifra di 300.00,00 euro.

L’ambiente delle primavere gli sta stretto, segna tantissimi goal ed insieme a gli altri ragazzi di Bollini conquista il tricolore. Già dalla passata stagione siede stabilmente in panchina della prima squadra, ma è quest’anno che si è consacrato, ottime partite in Europa League gli sono valse l’opportunità di partire dal primo minuto in campionato nella passata giornata di campionato, e lui ha ripagato la fiducia di mister Petkovic con una splendida rete.

Keita è solo uno della generazione di fenomeni che sta coltivando la Lazio da anni, ricordiamo Onazi ormai stabilmente in prima squadra, oppure Antonio Rozzi andato a finire al Real Madrid Castilla (squadra satellite del Real Madrid). Finalmente in Italia si stanno rivalutando i giovani, in un momento di tale crisi costruirsi in casa il futuro è sintomo che qualcosa sta cambiando. Speriamo che in futuro i giovani a emergere dalle giovanili non siano più l’eccezione, ma la semplice regola.

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