Uova avariate e cibo contraffatto. Sequestri a Bari

Uova avariate e farina contraffatta. Gli agenti della Guardia Forestale di Bari hanno sequestrato diverse tonnellate di cibo. Sui prodotti agroalimentari sottoposti a sequestro erano riportate indicazioni false sull’origine delle merci come «Qualità & Tipicità 100% Made in Puglia», «Apulia Italy» e «Con ingredienti a km a zero» e «semola di grano duro prodotta nella Murgia Barese Altamurana», mentre altri erano avariati.

Le indagini condotte dai militari hanno accertato invece la provenienza da altre Regioni italiane o da Paesi esteri. Come ad esempio il grano utilizzato per pasta e taralli che è giunto dalCanada. Mentre le uova recuperate, ben diecimila, erano sporche di escrementi di gallina, con gusci immaturi e rotti completamente, quindi non idonei alla produzione di alimenti. Oltre ad essere conservate a temperatura ambiente, quindi non correttamente conservate e già in parte erano state utilizzate nella produzione di dolcetti.

Il rappresentante legale dell’azienda alimentare del sud barese, un cinquantacinquenne con precedenti penali per frode alimentare è stato denunciato. I reati contestati sono frode in commercio, detenzione per il commercio di sostanze destinate all’alimentazione non contraffatte ma pericolose per la salute pubblica e impiego nella preparazione di alimenti, di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione.

Da un punto di vista legale, si è soliti distinguere tra frode sanitaria, ovvero con un’alta probabilità o certezza di arrecare danno alla salute dei consumatori, e frode commerciale, cioè quelle che pur non determinando danni immediati sulla salute dei consumatori, favoriscono illeciti ai danni dei consumatori anche solo di carattere economico.
Come previsto dall’ art. 444 c.p. “Chiunque detiene per il commercio, pone in commercio ovvero distribuisce per il consumo sostanze destinate all’alimentazione, non contraffatte né adulterate, ma pericolose alla salute pubblica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a cinquantuno euro.

I dati diffusi ieri dai Nac (Nuclei Antifrodi Carabinieri), in riferimento all’attività svolta nel 2012, parlano di 35.500 controlli e verifica di oltre 24mila operatori e 58mila prodotti. Sui complessivi 8.200 campioni analizzati circa il 12% è risultato irregolare. Mentre sono state inoltrate all’Autorità Giudiziaria 312 notizie di reato e contestati 5.432 illeciti amministrativi. I sequestri eseguiti sono stati 527 per un valore complessivo di 44.790.703 euro.

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