L’Obamacare dimezzata, i repubblicani vincono la loro battaglia

Venerdì alla Camera Statunitense si è votato e approvato il piano di modifiche richiesto dai repubblicani: il disegno di legge sulla riforma sanitaria è ora cambiato. Smacco, dunque, per Obama che è stato in qualche modo sfiduciato da 39 democratici che hanno accettato il compromesso offerto dagli avversari repubblicani: 216 voti favorevoli e 157 contrari.

Continui colpi di scena in questa intricata faccenda chiamata Obamacare, il tallone d’Achille del secondo mandato del presidente e che rischia di minarne l’immagine costruita durante la sua prima campagna elettorale e durante lo scorso mandato. Più che una riforma si tratta di una rivoluzione che però non soddisfa, non convince, non piace del tutto agli americani e anche a chi l’ha così fortemente voluta ora sembra aver perso la sua carica, tanto che il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha dichiarato: “É un testo che nel lungo termine punta a indebolire la riforma“.

La settimana scorsa il presidente Obama durante un’intervista alla NBC si è pubblicamente scusato con un “I’m sorry” dal tono cadente, con tutti gli americani. Il naufragio dell’idealismo di Obama ha determinato secondo i dati della CNN nella sola California, la perdita per un milione di persone dell’assistenza sanitaria. Quello di venerdì è stato un duro colpo contro il testo originale del disegno di legge poiché le assicurazioni potranno ora continuare a offrire polizze sanitarie che non rientrano negli standard della agognata riforma originale. Ad aggiungersi i problemi cybernetici: il sito internet sul quale registrarsi per la copertura sanitaria continua a essere bloccato causa attacchi al sistema e i giornali fanno a gara per chi riesce a essere più sarcastico.

Eppure, qualche ora dopo il voto, c’è stato un incontro definito un “brain-storming” dallo stesso Obama, su come garantire i cambiamenti alla legge sanitaria, senza scosse e in modo graduale. Il presidente ha fatto sedere al tavolo di discussione alcuni rappresentanti delle più importanti compagnie, dopo che i capi delle industrie del potere si erano lamentati giovedì di essere stati abbagliati da un’inversione della Casa Bianca sulla cancellazione delle polizze.

Gli “intoccabili” sono le compagnie assicurative che hanno raggiunto un potere ben radicato e che è impossibile debellare, troppi guadagni, troppo potere in gioco. E in gioco ci sono gli interessi di molti che in questa faccenda cercano di guadagnarci in previsione delle prossime elezioni.

Una conferenza stampa durata molto, più di un’ora nella quale Obama sembra alla fine tirare fuori la sua umanità: persino uno dei suoi sostenitori più importanti come Bill Clinton, gli ricorda di mantenere fede alle promesse, ma di fatto le promesse sono state già infrante e non sembra ci sia molto margine perché la situazione si possa concludere con un lieto fine.

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