Cinquant’anni senza Kennedy, il presidente che cambiò l’America

Cinquant’anni fa. Un evento che ha sconvolto l’America. Mezzo secolo fa veniva assassinato uno dei presidenti statunitensi più carismatici della storia, John F. Kennedy. Dallas, 22 novembre 1963 ore 12:30: il presidente in visita nel Texas viene raggiunto da colpi di arma da fuoco che non gli lasciano scampo. L’America e il mondo intero assistono attoniti all’evento in diretta, immagini che anche i più giovani hanno ben impresse. L’assassino è Lee Harvey Oswald che viene arrestato alle 13:50 in un cinema poco distante dal Dealy Plaza, alle 19:00 accusato di aver ucciso un poliziotto di Dallas ed alle 23:30 di aver assassinato il presidente. Due giorni dopo Oswald viene a sua volta ucciso prima di venire portato in tribunale: all’interno del seminterrato della stazione di polizia di Dallas Jack Ruby, proprietario di un night club e dai legami con la mafia, lo uccide.

È la settimana delle commemorazioni in tutta America, alla televisione ma anche sui giornali che ripropongono le edizioni di quel maledetto giorno, con approfondimenti e testimonianze. Ieri Obama, la consorte Michelle e la famiglia Clinton, hanno reso omaggio al memoriale a Washington, e non presenzieranno oggi a Dallas. Presente anche l’85enne vedova di Bob Kennedy, mentre a Tokyo un’altra Kennedy, Caroline, figlia di John, è stata ricevuta dall’imperatore Akihito come nuova ambasciatrice Usa in Giappone.
Nonostante i 50 anni, il caso è ancora intrigante e attuale, tanto da spingere anche John Kerry a fare dichiarazioni a riguardo e rilanciare la teoria del complotto. Che Lee Harvey Oswald non abbia agito da solo è sempre stata un’ipotesi stuzzicante per gli amanti delle cospirazioni.

Il presidente Obama ha dichiarato, in merito alla forza di Kennedy nel tenere uniti gli americani: “Questa è un’eredità di un uomo che avrebbe potuto ritirarsi in una vita di lusso e comodità, ma che ha scelto di vivere una vita nella fossa dei leoni, nell’arena, navigando qualche volta contro corrente e qualche volta col vento a favore“.

Ma come mai John F. Kennedy ha influenzato così tanto la politica, la storia americana tanto da far parlare di sé e non solo del suo assassinio, a così tanti anni di distanza? Un altro presidente fu assassinato nel 1901, James McKinley ma nessuno a 50 anni dalla morte ne parlava. Certo non c’era la televisione, che invece ha ripreso in diretta l’assassinio di Kennedy e che è stata comunque determinante per la sua vittoria alle elezioni: uso dei media, bella presenza, giovane età, carismatico, spiritoso. Ma sono elementi che hanno contraddistinto altri presidenti, vedi Clinton. E allora la risposta più plausibile sembrerebbe quella data da Dallak, autore di due libri su Kennedy considerate i migliori fra i 40.000 scritti sull’ex presidente: “Ci ha dato la misura della speranza. Ha dato alle persone quello di cui le persone hanno bisogno: la speranza. Le persone vogliono un presidente che sia dalla loro parte, che sia in grado di dare ispirazione, che sia in grado di dare un senso di energia. Tutti si ricordano i suoi discorsi, tutti ricordano la sua figura” ha dichiarato. E sicuramente questo è un elemento che lo accomuna molto a Obama.

Kennedy pose le basi per un allargamento dei poteri del Presidente in materia di affari esteri, gestì la crisi di Cuba in modo rivoluzionario dibattendo aspramente con gli alti vertici della Difesa americana, era consapevole dei rischi della guerra in Vietnam e si occupò di una materia rischiosa: l’uguaglianza razziale. Le leggi del 1954 non erano sufficienti a tutelare i diritti dei neri, soprattutto nel restio Sud, e questa attenzione sicuramente ha avuto come riuscita finale l’elezione del primo presidente di colore della Storia. Aumentò i sussidî ai disoccupati, delle pensioni di assicurazioni sociali, del salario minimo, delle spese per la viabilità, ospedali, scuole e per l’esplorazione dello spazio.

Oggi il luogo in cui Kennedy perse la vita è un museo dove migliaia di persone sono attese nei prossimi giorni. Una croce era disegnata sull’asfalto nel punto esatto in cui la macchina fu raggiunta dai colpi, ma in questi giorni l’asfalto è stato rifatto e così la croce è stata rimossa. Che sia il simbolo della volontà di ricordarne l’immagine e i cambiamenti operati al sistema da Kennedy, piuttosto che commemorarne la morte?

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