Eutanasia anche per i bambini. In Belgio la proposta tra mille polemiche

Eutanasia per tutti, anche per i più piccoli. È questa la proposta delle Commissioni Affari Sociali e Giustizia del Senato belga, approvata con ben 13 voti favorevoli e solo 4 contrari (quelli dei Cristianodemocratici e del partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang). Ora la palla passa al Parlamento, che dovrà esaminare il testo e decidere se diventerà legge oppure no. Ma l’approvazione sembra vicina, considerati anche i recenti sondaggi che attribuiscono parere positivo a tre quarti della popolazione.

Si tratterebbe di una svolta storica: dopo l’Olanda, il Belgio diventerebbe il secondo Paese europeo a estendere il diritto alla “dolce morte” a tutte le età. La bozza elaborata dalle Commissioni parlamentari ammette il ricorso all’eutanasia per quei minori che si trovano nella fase terminale di una malattia, in condizioni di intollerabile sofferenza fisica. Il diretto interessato potrà farne richiesta d’accordo con i genitori, e un team di psicologi dovrà accertare se il richiedente sia in possesso di “capacità di giudizio”.

Dura la reazione del Vaticano. “È un salto. Un salto abissale, sotto il livello di civiltà, di umanità” dichiara il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita. Contrari anche i medici italiani. Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, afferma: “Oggi esistono efficaci terapie anti-dolore che permettono di alleviare persino le situazioni di sofferenza maggiori.” E, dissociandosi dalla proposta, aggiunge: “Questa legge attiene piuttosto a una cultura, come quella belga, profondamente diversa dalla nostra, sia dal punto di vista giuridico che bioetico.”

Esultano, invece, i Radicali. “Il Senato belga si assume la responsabilità di non lasciare senza risposta quelle persone minorenni che, insieme ai propri genitori e ai medici curanti, sono sottoposti nella fase terminale della loro malattia a una tortura implacabile e definitiva” commenta Marco Cappato, tra i promotori della proposta di legge per introdurre l’eutanasia legale anche in Italia. Poi attacca: “Il Parlamento italiano ha finora deciso di girare la testa dall’altra parte, lasciando che ogni scelta di fine vita sia assunta in un contesto di sofferenza, disperazione e clandestinità.”

Una volta entrata in vigore, in Belgio la norma verrebbe applicata per una decina di casi l’anno. Il ricorso all’eutanasia tra gli adulti è diventato sempre più frequente nel Paese fiammingo: si parla di oltre 1400 richieste nel solo 2012, pari al 2% dei decessi complessivi. Ultima vicenda passata alle cronache, quella di Nathan-Nancy, che ha scelto di morire perché incapace di accettare l’operazione di cambio di sesso.

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