Durante il salone internazionale del Motociclo, Eicma 2013, ho avuto il piacere di incontrare il direttore di Motociclismo, Marco Riccardi, e parlare con lui della storia della rivista, della passione chiamata “motociclismo” e della crisi che attanaglia questo settore.
Quando nasce la sua rivista, che è la più antica in Italia?
Motociclismo il prossimo anno compirà 100 anni. Siamo nati all’Eicma del 1914 che si teneva a Milano da un appassionato di motori, scrittore e giornalista Gino Magnani che si inventa questa rivista. Lui, a quell’epoca, lavorava per il touring club.
Nel 1914 la motocicletta era all’inizio del suo sviluppo,almeno in Italia, mentre il resto d’Europa, in particolare la Germania, era molto più avanti di noi.
A breve, come detto la rivista festeggerà i 100 anni fatti di storia, passione e professionalità messe a disposizione dei nostri lettori.
Il rigore delle nostre prove, la tecnica e il turismo sono i punti dove investiamo maggiormente e nel tempo sono diventati le colonne portanti del nostro brand.
Inoltre esiste una rubrica chiamata “street food” dove i motociclisti segnalano i posti d’interesse gastronomico incontrati nei loro viaggi su due ruote creando, così, una guida d’informazione tra motociclisti in questo caso “appetitosa”.
Qual è il nesso tra motociclismo innovazione?
La nostra rivista è stata la prima in Italia ad avere un portale, da qualche tempo vogliamo “switchare” la qualità della rivista, dal cartaceo al digitale mettendolo a disposizione dei nostri lettori.
Il cartaceo esisterà sempre, ma vogliamo affiancarlo con i nuovi media rendendolo fruibile, grazie ad internet, in qualsiasi posto ci si trovi.
Tanti percorsi e processi innovativi gestibili direttamente da smartphone, tablet e tramite app con le ultime news sempre aggiornate.
Crisi: come uscirne?
Oltre al problema economico come il finanziamento erogato sempre in minore quantità, a me sembra che mancano le idee. Oggi si vendono solo le novità, tutti vogliono l’esclusiva e l’ultimo modello in vetrina della concessionaria.
Da una parte è sicuramente un vantaggio per la sicurezza perché, come possiamo notare, ormai quasi tutte le moto hanno l’Abs di serie, Traction Control e tanta elettronica che aiuta e supporta il guidatore.
Poi per cercare di renderle sempre più appetibili ed economiche nei consumi le moto, le case costruttrici lavorano tantissimo in quest’area sviluppando motori sempre più “parchi” e travasando le esperienze maturate in pista, nelle moto che guidiamo tutti i giorni sulle nostre strade.
Però senza potere di acquisto, si resta a guardarle nelle vetrine delle concessionarie, allora sarebbe bello prendere una moto usata e customizzarla.
Ci sarebbe un forte sviluppo di quelle aziende che si occupano di questo settore e questo potrebbe dare un nuovo slancio al mercato.
[Al centro dell’immagine, Marco Riccardi, direttore della rivista “Motociclismo”]