Bob Dylan indagato in Francia per istigazione all’odio razziale

Bob Dylan inscritto nel registro degli indagati in Francia per aver pronunciato parole che istigherebbero all’odio razziale contro i croati. Tutto sarebbe nato da una frase, o meglio un paragone pronunciato in un’intervista rilasciata alla famosa rivista di musica Rolling Stone: “Se (in America, ndr) avete il Ku Klux Klan nel sangue, i neri possono sentirlo, anche oggi. Così come gli ebrei possono sentire il sangue nazista e i serbi il sangue croato“. L’intervista porta la data del settembre 2012, arrivata tradotta sul numero francese di ottobre è stata denunciata nel dicembre dello stesso anno dal CRICCF, il Consiglio della comunità e delle istituzioni croate di Francia.

Di sicuro Bob Dylan, ricevuta la medaglia della Legione d’Onore lo scorso novembre, non voleva istigare nessuna violenza, ma inevitabilmente il suo caso fa riflettere ancora una volta sulla potenza delle parole, su quanto spesso siano fuorvianti e potenzialmente pericolose. Le parole del re del rock, poi, hanno rievocato un pezzo di storia contemporanea che ha qualcosa di un passato che non si può dimenticare e di un futuro che al momento appare piuttosto incerto. I croati da disprezzare sono quelli filo-nazisti, gli ustascia che uccisero i serbi in maniera brutale e quelli che hanno compiuto oscenità anche durante la guerra nella Ex-Jugoslavia. Quello che forse manca nell’intervista è un preciso riferimento storico, niente di più.

Dylan ha probabilmente peccato di leggerezza. Difficile credere che sia stata un’attacco “premeditato”, piuttosto un malinteso. Certo le accuse sono pesanti e la Criccf ha tenuto a precisare: “Noi non abbiamo niente contro Rolling Stone in quanto rivista, né contro Bob Dylan come cantante […] il paragone non viene fatto sui criminali croati, ma su tutti i croati“. Questo il nocciolo della questione dunque, che la 17ª camera del Tribunale di Parigi dovrà ora analizzare. La sezione del Tribunale parigino è specializzata nei reati a mezzo stampa e quindi il caso potrebbe fare scuola.

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