Formula 1: dal 2014 punti doppi nell’ultimo Gran Premio

Gioco il Jolly!”. Immaginiamo che sia questa l’espressione che useranno i piloti che si accingeranno ad affrontare l’ultimo Gran Premio del Mondiale di Formula 1 a partire dalla stagione 2014. Un po’ come avveniva nella storica trasmissione televisiva “Giochi senza Frontiere”, solo che il Jolly in questione sarà giocato da tutti i piloti e necessariamente solo nell’ultima gara in programma. La FIA ha, infatti, approvato alcune novità regolamentari ieri a Parigi e quella quantomeno più intrigante prevede che i punti dell’ultimo Gran Premio (che nel 2014 sarà quello di Abu Dhabi) vengano raddoppiati; così al primo andato 50 punti, al secondo 36 e via via fino ai 2 del decimo classificato.

Non è certo la prima volta che il massimo organismo internazionale automobilistico interviene modificando il sistema di distribuzione dei punti, ma questa volta la riforma è destinata a far discutere in quanto, per la prima volta, ci sarà un Gran Premio che conterà più di altri. Scopo dichiarato della FIA, infatti, è quello di ravvivare il finale del campionato mettendo un po’ di veleno nella coda, ammesso e non concesso che ci sia qualcosa da ravvivare dal momento che alla vigilia dell’ultimo Gran Premio del 2013 il campione del Mondo Sebastian Vettel aveva ben più di 50 punti di vantaggio.

I nostalgici ricorderanno la Formula 1 dei tempi che fu, con 10 punti al primo classificato e un sistema di attribuzione dei punti che premiava solo i primi 6 in classifica. Da allora si sono studiate diverse soluzioni che premiassero maggiormente i vincitori dei Gran Premi, si era anche pensato che venissero attribuiti dei punti supplementari a seguito del risultato delle prove ufficiali. Si è giunti pian piano all’attuale sistema che, ricalcando in parte quanto già avviene da tempo nel motociclismo, attribuisce 25 punti al primo classificato e 18 al secondo, con un margine quindi più marcato tra il vincitore e chi segue.

Facendo un po’ di dietrologia non saranno di certo felici i tifosi della Ferrari: infatti se fosse stato in vigore il raddoppio dei punti attribuiti nell’ultimo gara stagionale, i mondiali persi da Felipe Massa nel 2008 (a favore di Lewis Hamilton) e da Fernando Alonso nel 2010 (primo dei 4 titoli consecutivi di Sebastian Vettel), avrebbero avuto un esito diverso. Alcuni obietteranno il fatto che un pilota costante che arrivi in testa al mondiale all’ultima gara, dopo un campionato lungo ed estenuante, rischierà di compromettere tutto con un solo Gran Premio. Di certo è un sistema che avvantaggia più chi insegue che la lepre. Ma si sa, i se e i ma non fanno la storia. L’unica cosa certa è che a partire dal 2014 la Formula 1 sorprese ed emozioni nel finale, a meno che non arrivi il Vettel di turno a togliere pepe a quella che si preannuncia come una vera e propria lotteria.

NUMERI FISSI – Altra riforma importante riguarda la numerazione dei piloti: a partire dalla prossima stagione, infatti, ognuno potrà scegliere un proprio numero personalizzato compreso tra 2 e 99 che si potrà portare dietro per tutto il prosieguo della carriera, un po’ come già avviene nel motomondiale. È un modo anche per accrescere il business intorno al già ricco mondo della Formula 1, se si pensa, per tornare alle moto, a come i piloti abbiano creato un vero e proprio brand attorno al loro numero di gara (chi non associa il nome Valentino Rossi al numero 46?). Certo che il sogno di tutti i piloti è, almeno per una stagione, poter cambiare numero. Resta, infatti, non attribuito il numero 1 che rimane privilegio per pochi: solo il campione del mondo in carica potrà fregiarsi di poter arricchire la carena della propria vettura con questo numero che diventa, a questo punto, il sogno di tutti.

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